Jamie Lee Curtis: “Non sono solo la scream queen di Halloween”

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Jamie Lee Curtis

Quando incontriamo Jamie Lee Curtis, dopo le presentazioni di rito le chiediamo subito: «Scream queen si nasce o si diventa?» «Tutte e due», non può che rispondere l’attrice americana, ripercorrendo il suo caso emblematico.

FINAL GIRL – Figlia d’arte (padre Tony Curtis, madre Janet Leigh), ha ereditato da lei, indimenticabile vittima sacrificale di Psyco, la dimestichezza con urla e coltelli, diventando l’icona di Halloween, la saga horror più prolifica di tutti i tempi. Dal 25 ottobre è nelle sale italiane  con l’undicesimo episodio del franchise, 40 anni esatti dopo l’originale, Halloween – La notte delle streghe, regia, sceneggiatura e musica di John Carpenter, che poi non ne avrebbe più girati, limitandosi a cederne i diritti. Nel nuovo film Jamie interpreta ancora Laurie Strode, la proverbiale final girl, come viene definita l’ultima sopravvissuta di un film horror e slasher, doppio genere di cui Halloween è diventato il modello di maggior successo (l’originale costò 300mila dollari e ne incassò 70 milioni).

 

TUTTA COLPA DEL DESTINO – Lei è apparsa solo in altri due episodi, Halloween – 20 anni dopo (1998) e Halloween – La resurrezione (2002), ma invita a dimenticarseli. Questo nuovo capitolo, diretto da David Gordon Green, ha infatti l’ambizione di essere il vero sequel dell’originale, ambientato quattro anni dopo quegli eventi, con la protagonista ancora inevitabilmente traumatizzata, ma certo non meno combattiva, anzi decisa a prendere in mano il suo destino. «Fare questa intervista negli Universal Studios, dove ho girato il primo film, mi fa sorridere: io non avevo nessuna voglia di diventare attrice… Ma nella mia vita sono state le coincidenze ad avere l’ultima parola: a 18 anni mi hanno messo sotto contatto e Halloween – La notte delle streghe è diventato il mio primo film».

 

 

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A un certo punto ha deciso che doveva levarsi la corona di scream queen, prima che lo facesse qualcun’altra, magari decapitandola, come sostiene la stessa Jamie con ironia. E si è inventata una carriera da attrice molto differente con Una poltrona per due, Un pesce di nome Wanda, True Lies, Blue steel, Quel pazzo venerdì. Inoltre è diventata una
scrittrice di libri per bambini e una fotografa. A novembre si trasformerà anche in una serena sessantenne. «Mia mamma era la donna più bella del mondo, per non parlare di mio
padre. E io non mi potevo sentire alla loro altezza, ero al massimo passabile. Ma avevo
sottovalutato il potere dell’età, cioè dell’evoluzione. Sono sicuramente molto meglio adesso che a 19 anni…».

Marco Giovannini