Fauda, torti e ragioni di un conflitto tra finzione e realtà

Tragica preveggenza di una serie Netflix di successo

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Lior Raz, Fauda

Sabato 7 ottobre sono scattati i raid dei miliziani islamici contro Israele, sono circa1.800 finora le vittime causate dagli assalti e dai bombardamenti di Ḥamās, mentre l’esercito di Tel Aviv, recuperando il controllo del confine con Gaza, afferma di aver trovato i corpi di 1.500 estremisti caduti negli scontri. Il conflitto israelo-palestinese ha preso una svolta tragica, atroce e preoccupante nella Striscia di Gaza, là dove la fortunata serie televisiva israeliana Fauda, in onda su Netflix dal 2016, aveva ambientato con straordinario realismo e in modo quasi predittóre gli interventi dell’intelligence di Tel Aviv.

Il caos del conflitto

Fauda in arabo significa “caos” e nessun termine potrebbe essere più appropriato per descrivere un conflitto in atto da anni in un territorio conteso da due etnie che in questi giorni ha visto un improvviso e drammatico inasprimento. Sin dall’inizio del XX secolo Israeliani e Palestinesi si contendono il controllo di una striscia di terra che rappresenta il fulcro religioso ed etnico di due popoli. A poco o nulla sono serviti i diversi tavoli di negoziazione tra due Stati che rivendicano uguali diritti e che da anni si attaccano.

Fauda, la serie

La serie Fauda dipinge le atmosfere, i sentimenti e le persone protagonisti di un conflitto in cui risulta difficilissimo definire torti e ragioni, stabilire vittime e carnefici, in un’alternanza tra vincitori e vinti che continuano a combattere senza soluzione. Gli ideatori della serie, Lior Raz e Avi Issacharoff, costruiscono personaggi tormentati e situazioni che descrivono alla perfezione un dissidio tanto interiore quanto politico che non condanna o assolve in modo netto un solo lato dei due fronti, operando anche distinzioni legittime tra la popolazione e i miliziani.

Tra finzione e realtà

Sono diversi gli elementi che in Fauda colpiscono per l’aderenza alla realtà, seppur proposti con toni decisamente inferiori rispetto purtroppo a questa, a cominciare da Lior Raz. Ideatore e protagonista della serie, da ex agente delle forze speciali nella serie interpreta un ufficiale di una unità antiterrorismo Mista’arvim (reparti speciali delle Forze di difesa israeliane). Ora l’attore è a Sderot per offrire soccorso alle famiglie bombardate dai missili di Hamas.

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Ancora il finale della terza stagione, in cui due giovani israeliani vengono rapiti da Hamas, che ha anticipato in modo drammaticamente sorprendente anche se in dimensione ridotta l’attualità più recente con gli oltre 150, tra israeliani e stranieri, ora ostaggi delle milizie islamiche. E l’attesa quinta stagione le cui riprese sono state interrotte, proprio per quanto sta accadendo ad Israele, e di cui alcuni attori si sono arruolati nell’esercito.