Folla in visibilio per Can Yaman

Al Benevento Cinema e Televisone Festival l’attore turco premiato per il suo impegno sociale

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Can Yaman

Oltre ad essere un attore e un modello dall’indubbio fascino, Can Yaman è anche fondatore di un’associazione no profit a supporto di bambini e adolescenti in ambito socio sanitario. Ospite della settima edizione del Benevento Cinema e Televisione Festival è stato premiato per l’impegno profuso con la Can Yaman for Children ETS, accolto da una folla letteralmente in visibilio.

Una piazza gremita di spettatori e tutto intorno per le strade fan appassionati rimasti fuori loro malgrado hanno preso d’assalto l’evento che ha visto ieri sera protagonista sul palco del Festival di Benevento Can Yaman. Niente interviste alla stampa, ma l’attore turco non si è sottratto ad un bagno di ammiratori e ammiratrici in estasi.

Can Yaman

I lunghi capelli scuri, la barba folta e l’ampia camicia di lino nera non hanno nascosto il suo fascino magnetico sul grande schermo del palco, mentre Yaman raccontava, in un italiano quasi perfetto, la storia del suo rapporto con il nostro Paese, la sua fortunata carriera da attore cominciata nel 2014, dove si è fatto notare in serie di successo come Che Dio ci aiuti e Viola come il mare, e soprattutto il suo desiderio di fare differenza non solo in ambito professionale, ma anche sociale.

Il mio sogno era diventare cittadino del mondo”, dice Yaman, che racconta di aver studiato italiano già al liceo ad Istanbul e di aver intrapreso la carriera di attore solo dopo la laurea in giurisprudenza. “Istanbul è una città particolare che unisce due continenti e culture diverse”, continua mentre la folla lo applaude rumorosamente di continuo.

A scuola ho soprattutto imparato ad imparare”, spiega Yaman nel parlare delle diverse attività intraprese nella sua vita. Parla cinque lingue, ma l’italiano dice di averlo nel sangue. La vera fortuna è arrivata per lui in Italia, Paese che ama da sempre e che, dice, lo ha accolto con affetto, tanto da vedere in lui il probabile degno erede dell’amato Kabir Bedi, interprete indimenticabile del Sandokan della miniserie di Sergio Sollima del 1976.

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Poi un video proietta sul grande schermo immagini del suo impegno nel sociale con la Can Yaman for Children ETS, ma Yaman ne approfitta per scendere dal palco e salutare direttamente di persona i fortunati spettatori più vicini a lui senza timore di essere travolto dal loro entusiasmo.