George Lazenby, è morto un altro 007? (IN AGGIORNAMENTO)

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George Lazenby

George Lazenby, l’attore e modello australiano che con grande sorpresa del mondo intero sostituì Sean Connery nei panni di James Bond alla fine degli anni ’60, sembrerebbe essere morto sabato 3 giugno.

Sembrerebbe perché non ci sono notizie ufficiali a supporto della notizia. A dire il vero, Lazneby era già stato al centro di un equivoco sul suo decesso all’inizio di quest’anno, salvo poi comunicare al mondo che era vivo e vegeto.

Monitoriamo la situazione e vi aggiorniamo al più presto.

Intanto ricordiamo che Lazenby è stato protagonista di quello che ancora viene considerato come uno dei film più belli della saga di 007, Al servizio segreto di Sua Maestà, dove divide la scena con Diana Rigg, leggenda del cinema e soprattutto della televisione inglese.

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Attorno al come Lazenby ebbe la parte ruotano tanti aneddoti e leggende. La più accreditata è che il produttore della serie, Albert “Cubby” Broccoli, padre di Barbara, attuale produttrice, avesse incontrato una volta Lazenby dal barbiere. Colpito dalla sua prestanza e avvenenza, e dovendo risolvere in fretta il problema di sostituire uno stanco Sean Connery, che non ne poteva più di essere riconosciuto solo come 007, gli offrì un provino.

Lazenby si presentò nella perfetta tenuta bondiana, addirittura indossando un vestito che era stato preparato per lo stesso Connery dalla famosa sartoria Savile Row e che Lazenby ritirò al posto suo.

Il sogno fu breve, il tempo di un film. Da una parte le critiche abbastanza spietate nei confronti dell’interpretazione dell’attore australiano spinsero Broccoli a fare marcia indietro. Di contro Lazenby, che inizialmente avrebbe dovuto interpretare anche il film successivo, che doveva essere L’uomo dalla pistola d’oro, dichiarò di non volere restare intrappolato nel personaggio.

Fatto sta che la sua carriera successiva non ha mai decollato, il suo picco è stato un ruolo secondario, ma di una certa importanza, in Saint Jack di Peter Bogdanovich, al fianco di Ben Gazzara.

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