Giotto e il sogno del Rinascimento, l’arrivo a Padova del celebre artista diventa un docufilm

In sala dal 6 novembre

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Giotto e il sogno del rinascimento

“Padova Urbs picta”, “la città dipinta” è diventata un film. L’annuncio fu dato nel 2021 da Magnitudo Film dopo il riconoscimento Unesco e l’inserimento nella World Heritage List accordato alla Cappella degli Scrovegni di Giotto e ai cicli d’affreschi della Padova del Trecento. Ora la produzione Urbs Picta: Giotto e il sogno del Rinascimento per la regia di Francesco Invernizzi (che già aveva firmato Canova, Leonardo – Cinquecento, Mathera – L’ascolto dei sassi) arriva finalmente al cinema dal 6 novembre.

Il documentario Giotto e il sogno del Rinascimento è scritto dal Premio Bancarella Matteo Strukul, autore bestseller della tetralogia di romanzi sui Medici di Firenze e da Silvia Gorgi, autrice di una pentalogìa di saggi divulgativi sulla città di Padova. La consulenza scientifica è di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova, istituzione che ha concesso il proprio patrocinio all’opera cinematografica.

Giotto e il sogno del Rinascimento, il documentario

La produzione di Magnitudo Film, che ha avuto il supporto della Veneto Film Commission, affronta l’inedito racconto della committenza della Cappella degli Scrovegni e degli altri sette siti trecenteschi che compongono la cosiddetta “Padova Urbs picta”, attraverso la narrazione delle lotte fra dinastie che con il proprio mecenatismo anticiparono il Rinascimento: fra queste, oltre agli Scrovegni, committenti di Giotto, soprattutto i Carraresi che di Padova divennero signori per un secolo, difendendo l’indipendenza della città dalla dominanza della Serenissima, tutelando l’arte e la bellezza, proteggendo artisti come Francesco Petrarca, Guariento d’Arpo, Giusto de’ Menabuoi e facendo della propria corte la più splendida e raffinata dell’Italia trecentesca.

Più e meglio di altri importanti Signorie del XIV secolo, si mossero in un contesto cosmopolita, stringendo relazioni con le principali corti europee. Assunsero al loro servizio i principali artisti del Trecento con finalità autocelebrative e modellarono la città a loro immagine.

Nel racconto spiccano, fra gli altri, il capolavoro e la figura di Giotto che arrivò a Padova, intorno al 1302, su invito dai frati minori della Basilica di Sant’Antonio e su indicazione dei confratelli di Assisi. Contattato da Enrico degli Scrovegni, che aveva acquistato da un nobile decaduto l’area dell’antica arena romana, l’artista realizza una vera e propria rivoluzione.

La rivoluzione di Giotto

Si assiste a un cambio di paradigma che riguarda la prospettiva, i colori, le azioni, le emozioni, i sentimenti. L’umanizzazione entra nel sacro. Si raggiunge un punto di non ritorno. La visione di Giotto fece scuola, attirando artisti da ogni dove. A Padova egli sognava il Rinascimento. E, grazie a una libera università, alle già citate famiglie e a nomi importanti (Petrarca scelse la città come dimora), questo fu come anticipato.

Giotto il sogno del Rinascimento, come ha sottolineato il regista Francesco Invernizzi, anche Ad di Magnitudo Film, “continua l’impegno del gruppo nel valorizzare i patrimoni dell’umanità in Italia e soprattutto, nel portare questi valori nel mondo e nelle sale cinematografiche”.