Harry Potter e la pietra filosofale ha incassato un milione di euro in tre giorni di programmazione in Italia. Niente male per un film uscito 20 anni fa.
D’altronde, quando sul sito di Ciak abbiamo dato la notizia dell’uscita nei cinema per celebrare l’anniversario, il contatore delle visualizzazioni ha iniziato a girare vorticosamente.
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Merito certamente di una generazione di oggi trentenni che vent’anni fa era in fila per andare a vedere finalmente in carne e ossa l’eroe delle loro letture. Un bambino come loro, purtroppo orfano, adottato dalla sorella della madre ma trattato come uno sguattero.
Finché un giorno non arriva una strana lettera all’indirizzo
‘Ripostiglio nel sottoscala – 4 Private Drive, Little Whinging, Surrey’.
È il giorno dell’undicesimo compleanno di Harry Potter, il giorno in cui scopre di essere figlio di maghi e che è arrivato il momento di iniziare la sua vera educazione, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Il 4 novembre del 2001 Harry Potter e la pietra filosofale, il film tratto dal primo romanzo della saga creata da J. K. Rowling, debutta ufficialmente con la sua premiere mondiale a Londra, alla presenza del cast immerso nella magica atmosfera di Hogwarts ricreata per l’occasione sulla facciata dell’Odeon Cinema di Leicester Square.
Che il film fosse atteso non era un segreto, il fatto che Steven Spielberg sia stato il primo a voler portare sullo schermo il giovane Potter era di per sé un attestato di garanzia.
“Questo film è come prelevare un miliardo di dollari e depositarli sul proprio conto”
Proprio questa certezza spinse il regista a dedicarsi ad A.I – Intelligenza Artificiale, era troppo facile per lui. La mano passò a Chris Columbus, che battè un’agguerrita concorrenza e insieme a Steve Kloves, fresco candidato all’Oscar per Wonder Boys, scrisse la sceneggiatura del film (Kloves avrebbe poi firmato sei dei successivi sette episodi).
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Ma naturalmente la parte più complicata della produzione non era certo ricreare un intero mondo magico, cosa peraltro riuscita brillantemente in ogni piccolo particolare. La vera sfida era trovare i tre giovani protagonisti, Harry, Ron ed Hermione.
Il casting, nonostante J.K. Rowling avesse imposto la limitazione che i tre ragazzi fossero assolutamente britannici, vide comunque oltre 10.000 candidati presentarsi per l’audizione. Alla fine vennero scelti Daniel Radcliff, Rupert Grint ed Emma Watson. E come fu per James Bond dopo Sean Connery, difficile pensare a tre interpreti diversi oggi.
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Il 6 dicembre del 2001 Harry Potter e la pietra filosofale debuttò sugli schermi italiani, e la Potter Mania scoppiò definitivamente anche da noi. Infatti, sebbene i primi quattro romanzi fossero già stati pubblicati da Salani, fu l’arrivo della saga cinematografica a scatenare gli ammiratori del maghetto con la cicatrice a forma di saetta sulla fronte. I 25 milioni di euro al box office italiano lo certificano, battendo un’altra grande forza che in quell’anno spiegava le sue ali, la Trilogia dell’Anello.
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Per chi in un giorno di dicembre scoprì un mondo fantastico fatto di magia, amicizia, avventura, enigmi e tutto quello di cui sono intrise le storie di Harry Potter, si è trattato di un’emozione simile a quella che provarono i fortunati che videro Guerre stellari al cinema nel 1977, o I Predatori dell’arca perduta quattro anni dopo.
Si capisce subito quando non è semplicemente “andare al cinema”, ma bloccare un momento nella Storia.
Il 6 dicembre 2001 è stato uno di quei giorni
Per un’intera generazione di spettatori che avrebbero affollato le sale nei dieci anni successivi, crescendo con i tre amici migliori che qualunque bambino possa sognare.
L’impatto che realmente ha avuto nel corso di questi vent’anni l’Harry Potter cinematografico nei confronti del suo pubblico lo si è capito durante il primo lockdown, quando la saga fu trasmessa in chiaro da una delle reti Mediaset registrando dati d’ascolto eccezionali per ognuno degli otto film. Ancora una volta Hogwarts aveva portato la magia nelle case, facendo dimenticare per qualche ora quello che stava accadendo là fuori.
E in questi giorni lo sta facendo dimenticare anche al botteghino italiano.
