Heart of Stone, la recensione del film con Gal Gadot

L’estate di Netflix si anima con l’azione di Heart of Stone, l’action movie diretto da Tom Harper, e scritto da Greg Rucka e Allison Schroeder, con protagonista Gal Gadot nei panni di un agente dell’intelligence che lavora per una potente organizzazione internazionale di mantenimento della pace. Nel cast troviamo anche Jamie Dornan, Sophie Okonedo, Jing Lusi, Paul Ready, Matthias Schweighöfer, BD Wong e Alia Bhatt.

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IL FATTO

Rachel Stone (Gal Gadot), esperta di tecnologia e sorveglianza digitale, sembra un’impacciata techno geek, classica recluta alle prime armi arruolata nei servizi segreti britannici all’interno di un’unità d’élite guidata dall’agente Parker (Jamie Dornan). In realtà la Stone lavora sotto copertura per il Charter, organizzazione segreta che opera per il mantenimento della pace, è sconosciuta alle altre spie e sfrutta tecnologie avveniristiche per neutralizzare minacce mondiali. Quando la misteriosa hacker Keya Dhawan (Alia Bhatt) stravolge quella che doveva essere una missione di routine, le due identità di Rachel entrano in conflitto e lei deve lottare per proteggere la propria copertura, difendendo allo stesso tempo il Charter da un attacco che potrebbe distruggere l’intera organizzazione.

L’OPINIONE

Con l’arrivo di James Gunn e Peter Safran alla direzione dei DC Studios il destino cinematografico di Gal Gadot come principessa Amazzone non sembrava particolarmente roseo, ma per una Wonder Woman giunta forse a fine corsa, la brava attrice israeliana ha subito trovato un’alternativa più che valida. La sua Rachel Stone è infatti la risposta femminile alle spy story contemporanee, dove brillano i vari Ethan Hunt e Jason Bourne. L’intreccio è ricco di colpi di scena, Gal Gadot è ottima nel ruolo di super agente segreto e il Charter e la sua tecnologia sono una chiara metafora dei rischi connessi agli abusi dell’Intelligenza Artificiale.