House of the Dragon, le richieste (anche ignorate) di George R.R. Martin

Non solo draghi nel cuore dell'autore de Il trono di spade

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House of the Dragon
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Dalle ‘pagine’ del suo blog non sono arrivati ulteriori aggiornamenti sul suo stato di salute, dopo il video che lo ritraeva costretto in una stanza di albergo a passare la quarantena (e che vi mostriamo di seguito), ma a far sentire la voce di George R.R. Martin ci ha pensato i due showrunner di House of the Dragon a parlare delle richieste – anche ignorate – dell’autore della saga che ha ispirato Il trono di spade e il suo prequel.

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Per strano che possa sembrare, Martin non sarebbe dunque il dittatore che molte volte è stato raccontato, almeno stando alle dichiarazioni di Miguel Sapochnik e Ryan Condal. Secondo i quali gli showrunner di Il trono di spade David Benioff e D. B. Weiss, in precedenza, aveano già eliminato la figura di “Re Jaehaerys (il nonno di Daenerys Targaryen, nei libri uno dei sovrani sedutisi sul Trono di Spade ndr) per ragioni di chiarezza che [Martin] non ha davvero capito. Aveva un chiodo fisso a riguardo. Voleva che correggessimo quel torto“.

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Una delusione ripagata parzialmente dalla soddisfazione di veder accontentata la richiesta di abbondare nel numero di draghi nella serie che inizierà il 21 agosto, e che saranno almeno 17 (diciassette!).

“I draghi esistono in questa [era], mentre erano una specie estinta che è tornata in vita nello show originale”, ha detto Condal, sottolineando come questa sarà la differenza più grande con la serie precedente. – Quindi c’è un’infrastruttura costruita intorno a loro. C’è una fossa dei draghi, selle e guardiani dei draghi: un ordine simile a quello dei monaci che si prende cura di loro”.

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Ci aspetta insomma, una “tragedia shakespeariana, potente e oscura”, parola di Ryan Condal, nella quale però ancora Martin avrebbe voluto più colori, soprattutto per i draghi, ma non solo.

Se in Game of Thrones Drogon aveva nuance nere e rosse, Viserion era oro e crema e Rhaegal verde e bronzo, ma Martin sperava che House of the Dragon sarebbe stato il momento perfetto per i fan per vedere draghi di varie dimensioni, forma e colore. Non pago, aveva parlato con Condal anche dell’importanza dell’araldica nella storia, chiedendo che la serie includesse molti colori, simbolici, diversi per le Case – maggiori e minori – di Westeros. Li vedremo?

Come promesso, il COVID UPDATE di George R.R. Martin