Presentato al Festival di Cannes 2022, Il corsetto dell’imperatrice (Corsage), scritto e diretto da Marie Kreutzer, ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica facendo guadagnare a Vicky Krieps, protagonista nei panni dell’imperatrice Sissi, diversi riconoscimenti. Dal 13 gennaio 2023 però il film, candidato per l’Austria alle nomination agli Oscar, ha subito un duro colpo a causa di Florian Teichtmeister, l’attore coprotagonista interprete dell’imperatore Franz Joseph accusato di essere in possesso di materiale pedopornografico.
Teichtmeister sarà processato l’8 febbraio per il possesso di 58.000 file digitali contenenti immagini pornografiche di minori. Se giudicato colpevole, rischia fino a due anni di carcere. L’avvocato di Teichtmeister, Michael Rami, ha affermato che l’attore intende dichiararsi colpevole delle accuse.
Tuttavia, la Film & Music Austria (FAMA), l’ente professionale responsabile di tutte le questioni relative agli Oscar nel Paese, ha deciso di restare fedele al film. In una dichiarazione, il presidente dell’organizzazione, Alexander Dumreicher-Ivanceanu, afferma che FAMA “condanna le azioni pedo-criminali dell’attore Florian Teichtmeister“, ma aggiunge: “Teichtmeister non è Il cosetto dell’imperatrice e questo individuo deve essere rigorosamente separato dagli eccezionale risultati artistici della regista, Marie Kreutzer, e del team”.
Il corsetto dell’imperatrice continuerà dunque a rappresentare l’Austria per le candidature agli Oascar 2023 nella categoria del miglior lungometraggio internazionale, nonostante l’arresto di Teichtmeister.
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Dumreicher-Ivanceanu sottolinea: “Con questo in mente, Film & Music Austria, in consultazione con il regista e i produttori del film, ha deciso che Il corsetto dell’imperatrice rimarrà come candidato austriaco ai 95esimi Academy Awards“.
Altri membri dell’industria cinematografica e televisiva austriaca si sono mossi rapidamente per prendere le distanze da Teichtmeister. L’emittente statale austriaca ORF, che ha cofinanziato Il corsetto dell’imperatrice, ha annunciato che non trasmetterà alcuna serie o film in cui appare Teichtmeister e la catena di cinema Cineplexx ha annullato le prossime proiezioni del film in Austria. Il Burgtheater di Vienna, il teatro nazionale austriaco, ha rescisso il contratto dell’attore con effetto immediato.
Film AG, la società di produzione cinematografica con sede a Vienna dietro a Il corsetto dell’imperatrice, ha rilasciato una dichiarazione dei produttori del film, Alexander Glehr e Johanna Scherz, e della sua regista-sceneggiatrice, Marie Kreutzer.
In essa si afferma: “Da quando le riprese sono terminate nel luglio 2021, Florian Teichtmeister non ha avuto alcun rapporto di lavoro con noi. Tuttavia, ci saremmo aspettati che ci informasse nel momento in cui sono iniziate le indagini della polizia sulle accuse. È successo il contrario: dopo che sono emerse voci in seguito alla conclusione delle riprese nell’autunno 2021, Florian Teichtmeister, in risposta a un’esplicita domanda su queste voci, ha assicurato in modo convincente noi (e altri) della loro falsità”.
Film AG aggiunge inoltre di aver appreso delle accuse tramite i resoconti dei media venerdì e aggiunge: “Nel frattempo, abbiamo informato i nostri co-produttori, partner di distribuzione nazionali e internazionali, finanziatori e sponsor, e l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences nel modo più dettagliato possibile sui fatti pubblicamente disponibili su Florian Teichtmeister , e continueremo a farlo. Non desideriamo che la grave cattiva condotta di un attore distrugga l’incredibile interpretazione dell’intero cast e della troupe del film. Ma qualunque cosa accada ora con il film: l’amore e il riconoscimento che Il corsetto dell’imperatrice ha ricevuto non possono essere portati via”.
Nella dichiarazione, la regista Kreutzer afferma: “Sono triste e arrabbiata per il fatto che un film femminista a cui hanno lavorato per anni più di 300 persone da tutta Europa possa essere offuscato e danneggiato dalle orribili azioni di una persona. Ma sono ancora più triste e arrabbiata per la misura in cui vengono prodotti, distribuiti e consumati video e foto di violenza sessuale contro i bambini. Non possiamo vedere nelle profondità dei nostri simili. Questo caso mette brutalmente in luce quanto siamo impotenti di fronte a un argomento così orribile e quanto siano urgentemente necessarie misure politiche, di applicazione della legge, ma anche psicoterapeutiche più forti”.