Il Sundance si sposta, dopo le polemiche arriva l’ufficialità

Dal 2027 il Festival di Robert Redford lascerà lo Utah e la storica Park City

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Sundance FIlm Festival

Addio Park City, addio Salt Lake City, addio Utah, il Sundance Film Festival si trasferisce. Come ipotizzato nei mesi scorsi, durante i quali abbiamo assistito a un lungo processo di valutazione delle alternative, l’appuntamento più importante per il cinema indipendente non si terrà più nelle sedi storiche che da sempre caratterizzano la kermesse voluta e ideata da Robert Redford, ma a Boulder, in Colorado.

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A ufficializzare la decisione, un comunicato del Consiglio di Amministrazione del Sundance Institute, che nel confermare le date e la sede della prossima edizione (il Sundance Film Festival 2026 si terrà per l’ultima volta in Utah, dal 22 gennaio al 1° febbraio dell’anno a venire) presenta la nuova sede come “una piccola città con una comunità impegnata, una bellezza naturale distintiva e una vivace scena artistica“, ma soprattutto come “la sede ideale per la crescita del Festival“, il più importante luogo di incontro tra narratori originali e pubblico alla ricerca di nuove voci, nuove prospettive e una celebrazione del cinema e della narrazione indipendenti.

Sundance 2027 Boulder

Questa decisione è stata motivata da una valutazione dettagliata delle componenti chiave essenziali per la creazione del nostro Festival. Durante il processo, è emerso chiaramente che Boulder è la sede ideale in cui costruire il futuro del nostro Festival, segnando un passo strategico fondamentale nella sua naturale evoluzione, – ha dichiarato Ebs Burnough, presidente del consiglio di amministrazione del Sundance Institute. – Abbiamo un profondo apprezzamento per le città finaliste e le loro comunità (tra cui Boulder, Colorado, Cincinnati, Ohio, e Salt Lake City, Utah) che hanno presentato proposte estremamente forti e hanno dedicato il loro tempo, la loro passione e il loro impegno in ogni fase del processo. Nutriamo profondo rispetto e gratitudine nei confronti di queste comunità per il loro duro lavoro e la loro collaborazione durante lo scorso anno. Inoltre, apprezziamo sinceramente il costante sostegno del nostro staff e del nostro consiglio di amministrazione mentre ci avventuriamo insieme in questa esplorazione”.

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Interessante notare come l’annuncio della decisione arrivi pochi giorni dopo la bocciatura da parte del governatore dello Utah di una controversa proposta di legge Anti-LGBTQ+ in virtù della quale la bandiera arcobaleno – o Pride Flag – dovrebbe essere bandita dagli edifici governativi dello Stato. Una sconfitta per la sindaca Nann Worel e per i suoi piani di “reimmaginare un Sundance Film Festival nello Utah che combini la magia di Park City con l’accessibilità economica dell’area di Salt Lake“, come lei stessa sembrava aver previsto quando aggiungeva: “purtroppo, una recente legge approvata dalla legislatura dello Utah e i commenti fatti da alcuni legislatori non sono stati d’aiuto nel nostro tentativo di mantenere il festival qui”, riferendosi a soggetti come il deputato Trevor Lee e il senatore Daniel McCay (secondo il quale il festiva faceva “porno“), sostenitori del cosiddetto House Bill 77, definito “uno schiaffo in faccia” ai valori proclamati dal festival di essere “vibrante, invitante e inclusivo“.

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Non a caso, ringraziati “l’attuale sede del Festival e il suo cuore pulsante da oltre 40 anni: Park City e lo Stato dello Utah” e le “estremamente complete e convincenti città finaliste di Cincinnati (Ohio) e Salt Lake City (Utah)“, nello scritto dell‘Istituto e del Consiglio di Amministrazione si ricorda come “il Festival offre costantemente uno spazio agli artisti per condividere le loro storie con il mondo” e l’etica da sempre sviluppata dal Sundance: “crescere con una comunità radicata nel pensiero indipendente, nell’esplorazione artistica e nell’impatto sociale

Queste, a corollario, le parole di Robert Redford:

“Ho fondato il Sundance Institute con l’impegno di scoprire e far crescere artisti indipendenti, con il Sundance Film Festival a fare da piattaforma per storie che aiutassero il pubblico a crescere e ad ampliare il panorama. Questa missione rimane ancora più cruciale oggi e continuerà ad essere il nostro principio fondamentale. Le parole non possono esprimere la sincera gratitudine che nutro per Park City, per lo Stato dello Utah e per tutti coloro che nella comunità dello Utah hanno contribuito a costruirne l’organizzazione. Ciò che abbiamo creato è speciale e straordinariamente importante. Dato che il cambiamento è inevitabile, dobbiamo sempre evolverci e crescere, cosa che è stata alla base della nostra sopravvivenza. Questa mossa garantirà che il Festival continui il suo lavoro di assunzione di rischi, di sostegno ai narratori innovativi, di promozione dell’indipendenza e dell’intrattenimento e l’illuminazione del pubblico. Sono grato alla comunità di Boulder per il suo sostegno e non vedo l’ora di vedere cosa ci riserverà il futuro del Festival”.

Qui la presentazione di Boulder, Colorado:

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