In India con i Beatles, con lo streaming un mese gratis su Nexo+

Disponibile dal 25 febbraio, in occasione del compleanno di George Harrison

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In India con i Beatles

Nel febbraio del 1968, spronati da George Harrison, i Beatles arrivarono a Rishikesh, nel nord dell’India, per apprendere l’arte della meditazione trascendentale dal filosofo indiano Maharishi Mahesh Yogi, incontrato per la prima volta l’estate precedente.

In quello stesso periodo, in quel medesimo ashram circondato da boschi pieni di scimmie e canti di uccelli, arrivava il regista canadese Paul Saltzman che oggi, a cinquant’anni da quei giorni, nel documentario In India con i Beatles ripercorre le tappe di un viaggio spirituale che cambiò per sempre la sua vita. Fu infatti proprio a Rishikesh che Saltzman studiò meditazione, frequentando John, Paul, George e Ringo con le rispettive mogli e compagne.

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La storia di quell’incontro straordinario sulle rive del fiume Gange è arricchita sullo schermo dalla voce narrante di Morgan Freeman, almeno nella versione internazionale del doc che arriva ora in esclusiva a noleggio su Nexo+ a partire dal 25 febbraio, nel giorno del compleanno di George Harrison, in collaborazione con i Beatlesiani d’Italia Associati. E che, se noleggiato entro l’11 marzo, permetterà di ricevere in omaggio un mese di abbonamento gratuito a Nexo+.

Di seguito il trailer di In India con i Beatles:

Il film vede anche la partecipazione straordinaria del celebre storico dei Beatles Mark Lewisohn, che ripercorre col regista i momenti salienti di quel viaggio, del compositore nominato all’Oscar Laurence Rosenthal, di Pattie Boyd (modella e fotografa che fu moglie di Harrison e di Eric Clapton) e di sua sorella e Jenny, oltre che di David Lynch, che è anche tra i produttori esecutivi del film.

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Per quel viaggio diventato leggendario, in cui la musica ebbe un ruolo cruciale, ai Fab Four si unirono amici come Mia Farrow, Donovan e Mike Love dei Beach Boys. Racconta infatti Paul Saltzman: “Nel 1968, i Beatles si recarono in India per trovare qualcosa che la fama e la fortuna non potevano dare loro. Cercavano la pace interiore. Fu un momento di enorme creatività e di cambiamento. In 7 brevi settimane trascorse nell’ashram scrissero 48 canzoni. Senza sapere che si trovassero lì, io ero arrivato a Rishikesh per imparare la meditazione, nel disperato tentativo di guarire il mio cuore spezzato. Siamo stati insieme per una settimana. La meditazione mi ha cambiato la vita, così come l’incontro con loro. È stata un’esperienza profondamente privata tanto che, tornato a casa, ho riposto in una scatola le 54 foto che avevo scattato. E me ne sono dimenticato per 32 anni”.

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Molto della costruzione di In India con i Beatles è dovuto alla figlia di Saltzman, Devyani, che ha ricordato al padre quell’incredibile periodo della sua vita e soprattutto quelle cinquanta fotografie dimenticate che immortalavano la band in un modo assolutamente intimo e inedito, proprio nei giorni in cui nelle loro menti germogliavano capolavori come Ob-La-Di, Ob-La-Da, Dear Prudence, Back in the USSR e molte delle canzoni che troveranno posto negli LP White Album e Abbey Road.

Uno speciale ringraziamento va a Franco Zanetti, direttore di Rockol.it, e massimo esperto di Beatles in Italia, che per Giunti ha curato il fondamentale “Libro bianco” sulle canzoni dei Fab Four e collaborato con Riccardo Bertoncelli per “Sgt. Pepper – La vera storia”.