A Quiet Place 2, intervista a John Krasinski ed Emily Blunt

Esce finalmente in sala l’attesissimo sequel, dopo oltre un anno di slittamenti a causa del Covid. Abbiamo intervistato il regista John Krasinski e la moglie Emily Blunt

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A quiet place 2

Sono passati tre anni ormai dall’uscita di A Quiet Place, terrificante horror che vedeva una famiglia tentare di sopravvivere in un mondo post-apocalittico in cui, per cavartela, non
dovevi emettere il minimo suono. Ebbe enorme successo, incassò 340 milioni di dollari nel mondo, soprattutto per il suo ragionare sulla difficoltà dell’essere genitori, sul giuramento di protezione che ogni madre e padre consegna al figlio.

Sono passati oltre mille giorni ma, c’è da scommettere, certe immagini, certe fughe, certi istanti di terrore, sono freschi nella mente di chi ha visto quel primo film.

Il secondo capitolo sarebbe dovuto uscire lo scorso anno ma la pandemia ha chiuso i cinema e John Krasinski, creatore, regista e interprete insieme alla moglie Emily Blunt, ha deciso che avrebbe aspettato la riapertura delle sale. Niente streaming.

A Quiet Place 2
Il regista John Krasinski sul set di “A Quiet Place II.”

Ora il momento è arrivato.

La riuscita del primo A Quiet Place era dovuta all’idea, spiazzante e inattesa, dietro alla
trama. Un popolo di terribili alieni aveva invaso la terra e minacciava ogni essere umano. La vista non era il loro forte ma l’udito, quello sì, era così sviluppato che per sopravvivere occorreva l’assoluto silenzio. La lente di John Krasinski aveva catturato la minaccia sulla famiglia Abbott, padre, madre e tre bambini. Ora le cose sono cambiate.

Krasinski, che oltre a dirigere recita nel ruolo del capofamiglia, ora appare solo saltuariamente. Chi ha visto il primo film sa perché e chi ha visto il trailer sa anche che
ora fanno parte del cast Cillian Murphy e Djimon Hounsou.

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Cillian Murphy in A Quiet Place II

Le aspettative per questo secondo capitolo sono alte e il regista lo sa.

«È una grande responsabilità e infatti la mia prima risposta all’idea di un sequel era stata un secco “non se ne parla”. Non volevo fare un film che fosse solo un pretesto per incassare grazie al successo del primo.

Quel film per me rappresentava una lettera d’amore ai miei figli, un tributo alle preoccupazioni di un padre, alle promesse di un genitore, il cui primo obiettivo è proteggere la sua prole. Cosa potevo fare più di questo?

Poi però si è instillata in me l’idea che prima o poi quella promessa di protezione che ogni genitore fa a suo figlio viene inevitabilmente infranta. Succede a tutti, in tutte le famiglie, e quel momento è un momento di crescita.

Così ho deciso di andare avanti e raccontare quella storia, di crescita e la perdita. È stata mia moglie a spiegarmi cosa stava succedendo. Non è un sequel, mi disse, è una sorta di esplorazione di cosa significa vivere in certe circostanze».

Se il primo film era stato girato in uno spazio contenuto e si giocava quasi tutto in ambiente domestico, il secondo è un road-movie. Evelyn, il personaggio interpretato da Emily Blunt, è costretta a lasciare insieme ai figli la sicurezza della casa per cercare altri sopravvissuti e altri luoghi sicuri.

A Quiet Place 2
Evelyn (Emily Blunt) verso l’ignoto in A Quiet Place II

«Le cose si complicano quando esci fuori, quando percorri la strada, a piedi nudi per non far rumore, con un bambino in braccio»

E soprattutto si complicano quando il pericolo non è rappresentato solo da un mostro che
sente tutto ma anche dagli esseri umani di cui non sai se puoi fidarti.

«C’è un uomo, nel primo film – dice ancora Krasinsky – talmente terrorizzato che decide di togliersi la vita. Questo non può succedere agli Abbott, non succede se hai figli da proteggere, se hai l’amore della famiglia ad aiutarti. È questo un altro dei temi che ho cercato di esplorare nel secondo film».

Emily Blunt racconta di aver contribuito con le sue idee ma non vuole togliere meriti al marito.

«Ho suggerito qualcosa, ma certo anche questo secondo film è figlio di John. Ci saranno del flashback, che racconteranno cosa è successo, come è avvenuta l’invasione e poi ci sarà la storia nel suo proseguire, con un bambino nuovo»

Evelyn era incinta nel primo film. Emily Blunt e John Krasinsky sono sposati dal 2010 e hanno due figlie.

«Credo – conclude il regista – che il successo di questi racconti dipenda dal fatto che abbiamo messo in scena le nostre stesse paure di genitori. E credo che dipenda anche dal fatto che il pubblico è in buona parte composto da genitori che sanno di cosa stiamo parlando».

Francesca Scorcucchi