The Boogeyman, intervista al regista Rob Savage (VIDEO)

Rob Savage porta sullo schermo uno dei tanti racconti del Maestro del Brivido, scegliendo una chiave inedita. Dal 1° giugno al cinema

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the boogeyman
Sophie Thatcher as Sadie in 20th Century Studios' THE BOOGEYMAN, exclusively on Hulu. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

E siamo a 52. Che sono le trasposizioni cinematografiche di romanzi o racconti di Stephen King, uno dei più prolifici scrittori di genere di sempre, nonché uno dei più talentuosi. Questa volta è toccato a The Boogeyman, una novella che in tredici pagine racchiude una quantità di disagi esistenziali da record, a cui non ha pensato neanche per un secondo di sottrarsi Rob Savage, giovane regista inglese con uno spiccato talento per l’horror.

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Salito alla ribalta per due prodotti super indipendenti, Host e Dashboard, il primo girato interamente su Zoom durante il lockdown, Savage è diventato presto oggetto del desiderio di molte produzioni americane, che hanno iniziato a inondarlo di sceneggiature adatte alle sue corde. Quella che ha scelto, tra le tante, è stata quest’adattamento di una storia breve di King. Per una ragione ben precisa.

«Avevo una VHS di Carrie, lo sguardo di Satana di Brian De Palma e l’ho consumata a furia di guardarla. A quel punto ho ripiegato sui racconti e The Boogeyman è uno dei miei preferiti».

The Boogeyman, La trama

Uno psicologo ascolta le paranoie di un tizio, Lester Billings, convinto che l’uomo nero lo perseguiti ovunque sin da bambino, e che adesso abbia preso di mira la sua famiglia. Savage ha voluto fare dei cambiamenti al racconto originale. Nel film è lo psicologo oggetto delle attenzioni della malefica presenza, che gli viene in qualche modo passata dal paziente stesso, e a farne le spese sono le figlie, ancora traumatizzate oltretutto dalla tragica scomparsa della madre.

Un impianto classico, a suo modo, ispirato però da un film apparentemente inaspettato. «La maggiore fonte d’ispirazione è stato Gente comune, perché come nel film di Robert Redford alla base di tutto c’è la gestione del lutto e del dolore».

Scelta audace, ma non poi così tanto, dato che negli ultimi anni è proprio la famiglia il centro nevralgico delle paure nella maggior parte degli horror contemporanei. Basti pensare a Hereditary di Ari Aster, ma anche a La casa – Il risveglio del Male, per non parlare delle molte declinazioni che troviamo nel poderoso franchise di The Conjuring.

Il rischio di portare sullo schermo un lavoro di Stephen King è sempre quello che il diretto interessato non lo trovi di suo gradimento. Il caso più clamoroso è e sempre resterà quello di Shining: lo scrittore di Bangor detestava la visione di Stanley Kubrick, tanto da supportare invece la riduzione televisiva, a suo parere molto più vicina alla sua poetica.

Nel corso degli anni ci sono stati alcuni registi che hanno tirato fuori il meglio dalle opere di King. Rob Reiner, con Stand by Me e Misery non deve morire. Taylor Hackford firmò L’ultima eclisse, tratto dal romanzo Dolores Claiborne, film assolutamente da riscoprire. E poi Frank Darabont, autore del trittico formato da Le ali della libertà, Il miglio verde e The Mist, tre dei migliori adattamenti. Oggi i nomi che vanno di moda sono quelli di Mike Flanagan e Andy Muschietti, con alterne fortune, nel passato andrebbe recuperato Cose preziose firmato da Fraser Heston, un gioiellino.

In ogni caso, Savage può dormire sonni tranquilli. Dopo la visione Mr King gli ha mandato una email il cui contenuto era il seguente: “Robert, sto ancora pensando al film la mattina seguente”. E che se lo prenda come un complimento.

The Boogeyman vede protagonista Chris Messina (visto da poco in Air nei panni dell’irascibile agente di Michael Jordan), David Dastamalchian (Polka Dots nella Suicide Squad di James Gunn) e Sophie Thatcher, la giovane Natalie della serie Yellowjackets, ragazza dal gran talento da tenere molto d’occhio.

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Distribuito da The Walt Disney Company, The Boogeyman è uscito nelle sale italiane il 1° giugno registrando un buon risultato nel primo weekend di programmazione.

Ciak intanto ha avuto modo di fare una chiacchierata in esclusiva con il regista Rob Savage. Ecco il video completo dell’intervista.