Indiana Jones a Taormina, Harrison Ford: «Abbiamo dato una bella conclusione alla saga»

Il cast di Indiana Jones e il quadrante del destino presenta il film al Taormina Film Fest

0

Non sono esperto di location, ma girare in Sicilia è stata una bellissima opportunità che ha migliorato il valore visivo del film. Siamo molto grati per l’invito e non vediamo l’ora che il film venga trasmesso”. Così Harrison Ford saluta il pubblico di Taormina in occasione della conferenza stampa di Indiana Jones e il quadrante del destino, presentato in anteprima italiana alla 69° edizione del Festival come il «gioiello» più atteso. Presenti all’incontro insieme a Ford anche i nuovi protagonisti Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen, accolti dal moderatore e direttore artistico Barrett Wissman.

LEGGI ANCHE: Indiana Jones e il quadrante del destino, la recensione

Come avete integrato i nuovi personaggi?
Ford: Avevamo una sceneggiatura scritta benissimo sofisticata e ambiziosa, mi è piaciuta fin da subito. Il rapporto tra i personaggi è stato particolarmente elaborato, ma non abbiamo provato molto. Ci siamo consultati brevemente con il regista, James Mangold, e a un certo punto qualcuno ha detto: ‘cominciamo a girare’! 

Mikkelsen. Quando si ha una sceneggiatura scritta bene il lavoro diventa semplice. E anche il mio compito lo è stato: rendere la vita di Indiana la più miserabile possibile!

Waller-Bridge: C’è della complessità nel rapporto tra Indy e Helena. A volte quando ci si confronta con gli altri attori si arriva ad un punto in cui tutti pensiamo: “forse non dovremmo parlarci troppo”, perché la chimica è già presente in sceneggiatura e bisogna solo fidarsi del regista. Ricordo che sul set seguivamo spesso lo script, c’era un’energia fantastica, l’abbiamo tutti accolta e assorbita.

LEGGI ANCHE: Indiana Jones, James Mangold: «Harrison Ford è il motivo per cui questo film esiste»

Per Harrison Ford: In questo capitolo Indiana si fa peso di più emozioni rispetto al passato. Com’è stato?
È una conseguenza del fatto che sia il nostro ultimo film. C’è una rapporto emotivo e  platonico tra Indy e Helena, lei è la mia figlioccia, è delusa dal suo padrino e io cerco di risanare il loro rapporto.

Sul ringiovanimento facciale
Il film parte nel 1944, vediamo il giovane Indiana. Mi viene ridotta l’età tramite un processo sofisticato che non sono in grado di spiegare. La mia faccia nei primi 20 minuti è come se fosse di un film di 40 anni fa. Ho girato con dei markers sul viso. Hanno saccheggiato la libreria di mie immagini alla Lucasfilm, dove ho lavorato per tanti anni e attraverso l’Intelligenza Artificiale hanno processato il tutto e hanno fatto combaciare la luce con le mie espressioni “dal vivo”. Un processo complesso e misterioso, ma di grande successo.

Per Mads Mikkelsen: Come si fa ad essere un villain di Indiana Jones?
Devi trovare il tuo nazista dentro [ride], spesso funziona così nei film di Indiana. Devi capire il quadro, spingerti un po’ oltre, ma capire in che film ti trovi, cosa che hanno fatto benissimo per 40 anni. Io personalmente cerco di far sì che i cattivi diventino gli eroi del proprio mondo.

Se aveste la possibilità di tenere un oggetto tra frusta, cappello e giacchetto quale scegliereste?
Ford: Terrei il cappello.
Waller-Bridge: La frusta.
Mikkelsen: Cappello.

Per Phoebe Waller-Bridge: Potrebbe esserci uno spin-off con Helena protagonista?
Non ho il potere per rispondere a questa domanda, ma Indiana è definito e vivrà per sempre nel modo in cui lo ha creato Harrison Ford.

Per Harrison Ford: Dopo aver rivisitato Han Solo, Rick Deckar e Indiana Jones, quale altro personaggio le piacerebbe reinterpretare?
Un altro qualsiasi! Rivisito i personaggi solo se penso che stiano facendo un film parimenti buono o migliore del precedente. Io, Steven e George abbiamo sempre avuto l’ambizione di portare a Indiana Jones qualche aspetto nuovo. In questo film introduciamo la mia pensione e questa storia porta tutti e cinque i capitoli ad una bella conclusione. Un quasi finale. Non un cliffhanger, come si faceva negli anni ’50. Era il modo giusto per porre fine alla saga. Al pubblico chiediamo l’investimento emotivo di vedere per l’ultima volta Indiana Jones, Il nostro lavoro l’abbiamo fatto.

Per Harrison Ford: Tanti personaggi che ha interpretato sono eroi, ma fuori i personaggi, chi è un vero eroe per lei?
Io interpreto un archeologo, non un eroe. Non c’è modo di interpretare un eroe, a meno che non si indossa un mantello o una tuta. Ammiriamo le persone per quello che fanno. Se pensiamo a persone normali che diventano “eroi”, sono quelle che si comportano in modo straordinario in circostanze insolite e agiscono altruisticamente. Non si può interpretare questa cosa. Io ho sempre voluto che il pubblico fosse coerente con il personaggio, che sentisse il suo trionfo e le sue paure, vederlo trovare una soluzione. Riguarda tutto il personaggio.