“Io Capitano!” è l’esclamazione con cui il protagonista del film diretto da Matteo Garrone esulta al termine del suo viaggio. Io capitano è anche il titolo del film in concorso a Venezia 80 che racconta l’odissea di due giovani senegalesi che partono per raggiungere l’Europa. Il film è in sala dal 7 settembre con 01 Distribution.
LEGGI ANCHE: Io Capitano, la recensione del viaggio della speranza di Matteo Garrone
Io capitano, sinossi
Seydou e Moussa sono due sedicenni di Dakar che sognano di andare in Europa per diventare famosi. Sono nati tra le baracche, in una condizione di dignitosa povertà dalla quale aspirano ad uscire per raggiungere quel dorato stile di vita occidentale osservato dai social network. Non conoscono le insidie del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare e si imbarcano con incosciente entusiasmo in un viaggio che li porterà ad affrontare situazioni più grandi loro.
“Io Capitano nasce dall’idea di raccontare il viaggio epico di due giovani migranti senegalesi che attraversano l’Africa, con tutti i suoi pericoli, per inseguire un sogno chiamato Europa. Per realizzare il film siamo partiti dalle testimonianze vere di chi ha vissuto questo inferno e abbiamo deciso di mettere la macchina da presa dalla loro angolazione per raccontare questa odissea contemporanea dal loro punto di vista, in una sorta di controcampo rispetto alle immagini che siamo abituati a vedere dalla nostra angolazione occidentale, nel tentativo di dar voce, finalmente, a chi di solito non ce l’ha”.
Tra le diverse storie vere a cui il regista Matteo Garrone si è ispirato per Io capitano, ce n’è una che sta alla base del racconto e riguarda proprio l’impresa di uno di quei ragazzi che, non ancora maggiorenni, hanno affrontato il duro viaggio, prima nel deserto e poi in mare, verso l’Europa. L’epica avventura di quel ragazzo ha dato vita all’esclamazione finale del film, ma le cose nella realtà sono andate in modo un po’ diverso.
