A poche settimane dall’uscita al cinema del nuovo live-action di Biancaneve con Gal Gadot e Rachel Zegler (qui il final trailer), è Canale 5 a proporci − questa sera in prima visione alle ore 21:30 − il remake di un altro amatissimo cult Disney, La sirenetta, uscito nel 2023 sulla scia del filone avviato anni fa da Cenerentola e La Bella e la Bestia.
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A gettarci in fondo al mar in questa nuova rivisitazione del film animato del 1989 di Ron Clements e John Musker, a sua volta basato sull’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, troviamo Rob Marshall, regista esperto nella regia di musical cinematografici (Chicago, Nine, Il ritorno di Mary Poppins) ma anche di film d’avventura (Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare) e di drammi (Memorie di una geisha). Con lui, nel reparto produttivo, John DeLuca, Marc Platt e Lin-Manuel Miranda, co-autore anche della colonna sonora insieme ad Alan Menken, ‘storico’ compositore delle musiche del primo film.
La nuova Sirenetta ha il volto e il corpo della brava Halle Bailey, affiancata da Jonah Hauer-King nei panni del bel principe Eric, Melissa McCarthy in quelli portentosi della cattiva Ursula e Javier Bardem in quelli di re Tritone. Senza dimenticare i protagonisti non umani, il granchio Sebastian, il gabbiano Scuttle e il pesce Flounder, doppiati nella versione originale da Daveed Diggs, Awkwafina e Jacob Tremblay.
Nella versione italiana a dar voce a Sebastian troviamo Mamhood (qui la nostra simpatica intervista), mentre l’iconica Simona Patitucci presta la voce ad Ursula, proprio lei che nel cartone animato, invece, aveva doppiato Ariel.
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La sirenetta, trama
Ariel, una giovane sirena affascinata dal mondo umano, stringe un patto con la perfida strega del mare Ursula, sacrificando la sua voce in cambio di gambe umane. La sua ricerca dell’amore e dell’identità la porta in una serie di avventure emozionanti, mentre combatte per trovare il suo posto tra due mondi.
La sirenetta, le curiosità
Il successo al box office e le critiche sul colore della pelle
Ancor prima dell’uscita nelle sale, la pellicola è stata oggetto di controversie da parte di una fetta di pubblico a causa della scelta di rappresentare Ariel nera anziché bianca, e dunque di affidare la parte ad un’attrice afroamericana. Le stesse critiche, tra l’altro, sono piovute addosso alla futura Biancaneve latinoamericana di Rachel Zegler e stanno generando tuttora dei dibattiti, pericolosamente sfociati in commenti razzisti piuttosto che in interessanti riflessioni sul “politicamente corretto”.
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Critiche o non critiche, il live-action de La sirenetta è stato accolto bene al box office, dove ha registrato un incasso di 569 milioni di dollari totali, 298 dei quali nel solo Nordamerica.
Errori e differenze
Rispetto al cartone animato di Musker e Clements, il live-action presenta alcune accortezze in più rispetto a dei piccoli errori realizzati nell’originale. Vediamo quali.
- Nella scena in cui Ariel firma il contratto di Ursula, nel cartone originale viene usata una penna d’oca, facendo dedurre che la sirena sapesse scrivere. Nel remake Ariel adempie al contratto dando a Ursula una scaglia della sua coda di sirena che include una goccia di sangue, rendendolo un contratto di sangue.
- Contrariamente al film d’animazione, Sebastian ha il numero corretto di zampe (dieci, incluse due chele). Il Sebastian animato ne aveva otto (incluse le chele), perché a quel tempo era molto più facile da animare.
Differenze:
- Nel film animato non si fa riferimento alla fratellanza di Ursula e Tritone, cosa invece fatta nel musical di Broadway del 2007. Nel musical, Tritone aveva bandito Ursula dal suo regno e l’aveva rinnegata come sorella per aver praticato la magia nera. È così anche nel film.
- Nell’originale, le sei sorelle di Ariel avevano tutte un nome che iniziava con la A, proprio come lei. Il nuovo La sirenetta capovolge completamente il dettaglio: invece di avere nomi che iniziano con la A, hanno tutte nomi che finiscono con la A: Perla, Indira, Mala, Tamika, Karina e Caspia. Tranne Ariel. Questo la fa distinguere e suggerisce che è una ribelle e non si conforma alla sua famiglia.
- Nelle immagini del live-action vediamo Scuttle passare molto tempo sott’acqua, sottintendendo che riesca a respirare. Una caratteristica che i gabbiani non hanno. Com’è possibile? Semplicemente perché Scuttle non è un gabbiano nel remake, ma una sula. Sebbene abbia le iconiche piume bianche da gabbiano, le sue zampe nere, gli occhi azzurri e le macchie gialle dimostrano che è un diverso tipo di uccello marino.