La vita è bella, dagli omaggi a Troisi e Chaplin al disprezzo di Mel Brooks: 5 curiosità sul film

Amato da tanti, inappropriato per molti, il film diretto e interpretato da Roberto Benigni ha fatto comunque la storia: ecco 5 curiosità che (forse) non sapevate

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L’omaggio a Massimo Troisi, Charlie Chaplin e Le ali della libertà

All’interno della pellicola sono presenti alcuni tributi a Massimo Troisi, grande amico di Benigni, con il quale aveva lavorato a stretto contatto in Non ci resta che piangere, oltre 10 anni prima. Nella scena a teatro in cui Guido (Benigni) cerca di far voltare verso di sé l’amata maestra Dora (Nicoletta Braschi), questo sussurra piano piano “Voltati, voltati…!” esattamente come Troisi in Ricomincio da tre quando tenta di spostare un vaso con la sola forza del pensiero. Il secondo tributo, invece, è presente nella scena in cui Guido fa il giro del quartiere per spuntare davanti a Dora, proprio come Troisi.

Quando si trova nel lager tedesco, Guido indossa la tuta da deportato sulla quale è stampato lo stesso numero presente anche sulla tuta indossata da Charlie Chaplin ne Il Grande Dittatore

Nella scena in cui Guido fa sentire la sua voce al microfono per comunicare con la moglie, anch’ella internata, c’è un riferimento a Le ali della libertà, film del 1994 diretto da Frank Darabont: il carcerato Andy Dufresne (Tim Robbins) fa sentire a tutti musica classica proprio grazie all’altoparlante del carcere e tutti, incuriositi, alzano il capo proprio come avviene nella pellicola di Benigni.