Last Words, Charlotte Rampling: «il nostro pianeta ci farà fuori se non facciamo qualcosa»

L’attrice premio Oscar a Roma presenta il nuovo film di Jonathan Nossiter con Nick Nolte, Stellan Skarsgaard e Alba Rohrwacher

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Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgaard, Last Words

È ambientato in un futuro immaginario ma non troppo lontano il nuovo film di Jonathan Nossiter, Last Words, al cinema dal 15 giugno distribuito da Cineteca di Bologna, che propone un mondo devastato nel proprio equilibrio naturale, in cui i temi umani e ambientali si fanno densi di riflessioni. Last Words, scelto nella selezione del Festival di Cannes 2020, vede protagonista l’esordiente Kalipha Touray, giovane rifugiato gambiano, al fianco di quattro professionisti del cinema come Nick Nolte, Charlotte Rampling, Stellan Skarsgaard e Alba Rohrwacher.

Last Words, snossi

Tratto dal libro “Mes Derniers Mots” di Santiago Amigorena, che Nossiter definisce “poesia in prosa”, e sceneggiato dal regista con lo stesso autore, Last Words è la storia di Kal, uno dei pochi ragazzi sopravvissuti alle grandi alluvioni che hanno distrutto il pianeta così come lo conosciamo ora. Prima di restare probabilmente l’ultimo uomo sulla Terra, Kal scopre il cinema e affida a questo mezzo la memoria di un’umanità che lui stesso scopre.

“Il libro di Santiago Amigorena è una storia d’amore, un omaggio al potere della letteratura di dare dignità all’uomo anche nelle circostanze più barbariche – spiega Nossiter – Questa storia mi ha toccato, mi ha fatto piangere di gioia e di tristezza nel pensare che la cosa che più amo nella mia vita, il cinema, stava sparendo. Volevo raccontare il cinema come atto sociale, spirituale, sacro, religioso e laico al tempo stesso, che può dare sollievo anche in un mondo che sta crollando a causa del riscaldamento globale. Non è una fantasia”.

Rampling interpreta Batlk, una donna che sembra venuta dal nulla, ma che riesce ad incarnare in sé il passato, la memoria dell’umanesimo e al tempo stesso la speranza del futuro. “Jonathan mi ha fatto leggere il libro di Amigorena che mi ha commossa e mi ha convinta ad entrare in questo suo progetto che si proponeva di trasformare in immagini parole che costruivano mondi”, racconta l’attrice durante la presentazione del film a Roma.

Charlotte Rampling e il suo amore per l’ambiente

Da anni ormai Nossiter è noto anche per il suo grande amore per la terra e questa storia ha unito la sua accresciuta sensibilità ambientalista alla sua consolidata passione per il cinema. Sentimenti condivisi dalla stessa Rampling che ha abbracciato il progetto con entusiasmo prima di tutto per i temi affrontati dal regista.

Quando mi assale il desiderio per una storia, accetto. Il mio personaggio è nato dalle conversazioni e dal rapporto con Nossiter. Ero totalmente coinvolta nella storia di questa donna un po’ folle, fuori dagli schemi, che a un certo punto emerge all’interno della comunità dei sopravvissuti”, racconta l’attrice sempre raffinata eppure in una veste quasi familiare, completamente a suo agio e coinvolta dai temi affrontati dal film.

 

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All’inizio non sapevamo esattamente cosa avrebbe fatto il personaggio, ma sorridevo sempre – continua Rampling – Sorridevo nell’anima per le tematiche che affrontiamo nel film e ho lasciato sorridere anche il mio personaggio. Il suo amore, la sua empatia e la sua apertura verso gli altri potrebbero salvare il mondo che è rimasto. Quando si fa un un film che affronta tematiche così profonde non si può far altro che lasciarsi andare”.

L’attrice conclude poi con fermezza: “ci preoccupiamo del fatto che stiamo distruggendo il nostro pianeta, ma non ci rendiamo conto che il pianeta è molto più resistente di noi e ci farà fuori se non facciamo qualcosa”.