Le emozioni del cinema a tavola, torna la cinegustologia

Alla Casa del Cinema di Roma il primo di una serie di gustosi appuntamenti

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The Quiet Girl - cinegustologia

Un modo diverso per vivere il cinema e le proprie passioni, ma anche “per svelare qualcosa che già conosciamo, ma non emerge” dalla visione abituale di un film, che nella Cinegustologia di Marco Lombardi diventa un punto di partenza per “raccontare e sentire” – in questo caso un poker di film irlandesi, vista la concomitanza con la Irish Film Festa ospitata dalla Casa del Cinema di Roma dal 4 al 7 aprile – “e dare stimoli utili a raccontare le emozioni indotte da un grande artista, che sia un attore, una attrice, un regista, attraverso non i sensi del cinema, la vista e l’udito, ma attraverso gli altri tre“.

Non una novità, visto che da sempre è uso comune raccontare un film immaginando che questo abbia “sapori, profumi e consistenze“, come ricorda il curatore di questa puntata del suo “Ceneforum”, che ne promette altre per la fine di maggio, ma soprattutto a partire da settembre, con appuntamenti mensili legati alla programmazione della Casa del Cinema – ma non solo e non necessariamente – con importanti registi del nostro cinema come ospiti.

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Se “una commedia può essere romantica dolce, tenera, morbida, leggermente piccante, mentre parlando di un film drammatico possiamo dire che racconta una storia dura, cruda, amara, secca” allora anche i film possono essere caldi o freddi, o astringenti, freschi, aromatici. “La cinegustologia è un po’ questo” ribadisce Lombardi, sottolineando come si tenda naturalmente ad approfittare di una terminologia “intuitiva nel raccontare una passione“.

Irish Festa & cinegustologia

Come dimostra il primo film dell’appuntamento dedicato al cinema irlandese (“ma i piatti di stasera non hanno nulla che vedere con l’Irlanda, le associazioni sono di gusto, di profumi, di consistenza, anche a volte uno stesso territorio produce degli oggetti artistici capaci di dialogare tra loro“), Il mio piede sinistro di Jim Sheridan, che nel 1990 aveva portato Daniel Day-Lewis e Brenda Fricker alla vittoria dell’Oscar. Un film che, per la sua “amarezza”, la “tenacia” che caratterizza il personaggio e una nota “balsamica” – “perché anche in una situazione così apparentemente drammatica, io vedendo il film sento i polmoni che si gonfiano e sentono la vita, pensando al finale“, dice Lombardi – la chef Gabriella Cinelli ha rielaborato in una Panella alla menta con vignarola di carciofi, cicorione e pioggerella balsamica.

Solo il primo di quattro piatti dei quali trovate foto e descrizioni di seguito, e dei molti che saranno svelati nei prossimi eventi già anticipati. Sui quali sarà possibile avere informazioni aggiornate seguendo la pagina cinegustologia.it e il profilo Instagram @cinegustologia.

 

Il mio piede sinistro di Jim Sheridan
elementi: amarezza, tenacia con una nota balsamica
titolo del piatto: “Il profumo della volontà
(Panella alla menta con vignarola di carciofi, cicorione con pioggerella balsamica)

Il vento che accarezza l’erba di Ken Loach
elementi: duro, caldo, pungente e fresco
titolo del piatto: “La fatica della libertà
(Fili di ferro/pici con aglione e pomodoro acidulo)

Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh
elementi: secco, freddo, astringente e aromatico
titolo del piatto: “La stupidità dell’odio
(Sfilacci di carne con sabbia di limone e le loro salse: bagnetto verde e senape)

The Quiet Girl di Colm Bairéad
elementi: dolce tenero e ruvido
titolo del piatto: “Bisogno d’amore
(Diplomatico con castagne mosciarelle al whisky)

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