Lello Bersani, stasera in tv lo speciale L’uomo col microfono

Il documentario lo ricorda a 100 anni dalla sua nascita, e 20 anni dalla morte

0
Lello Bersani (Mediaset)

Sabato 3 dicembre, in seconda serata, su Canale 5, va in onda lo Speciale TG5 L’uomo col microfono. L’approfondimento della testata diretta da Clemente Mimun, a cura di Claudio Fico, racconta la figura di Lello Bersani, il più popolare giornalista cinematografico italiano ai tempi della Dolce Vita romana.

LEGGI ANCHE: Rai Doc, al TFF presentato il palinsesto (Ciak Daily)

 

Il ritratto di Bersani, di Antonello Sarno, ripercorre la carriera dello storico giornalista Rai, dove entrò nell’immediato Dopoguerra come cronista radiofonico sportivo, per poi occuparsi di cronache politiche e di attualità, fino ad approdare alla sua vera passione: il cinema. Tra le voci raccolte da Sarno nell’omonimo docufilm, spiccano quelle di Elsa Martinelli, Vincenzo Mollica, Tullio Kezich, Paolo Bonolis, Maurizio Costanzo, Pietro Garinei. Laura Delli Colli, segretario SNGCI, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, invece, interviene a margine, per un ricordo affettuoso del telecronista dalla voce roca, scomparso a Roma nell’ottobre 2002.

Bersani, che è stato uno dei primi giornalisti a fare interviste radiofoniche in esterna e, assieme a Sandro Ciotti, ha realizzato la prima trasmissione radiofonica dedicata al cinema: Ciak. L’uomo col microfono, tra i tanti festival seguiti, ha ininterrottamente raccontato la Mostra di Venezia fino agli anni Novanta, raccogliendo le testimonianze dei divi del cinema dietro le quinte e registrando – rigorosamente in diretta – la durata degli applausi a ogni film presentato.

LEGGI ANCHE: Marco Giusti vince il ‘Premio Lello Bersani’ 2022

E dopo il pensionamento Rai, nel 1989, Bersani non si ferma e continua a lavorare: prima come consulente cinema per Canale 5 e, poi nel 1992, per il TG5. Medusa e Rai, nel 2005 si sono unite nella memoria dell’amato giornalista e hanno realizzato il docufilm L’uomo col microfono curato da Antonello Sarno, poi presentato a Venezia da Giampaolo Letta, ad Medusa Film, e Giancarlo Leone, allora ad Rai Cinema.