“Finding Steve McQueen”: la grande rapina con Travis Fimmel al Festival della Commedia di Montecarlo

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È considerata la più grandiosa rapina in banca nella storia degli Stati Uniti e ora il leggendario colpo organizzato nel 1972 da un gruppo di ladri dell’Ohio per rubare 30 milioni di dollari dal fondo segreto (e illegale) del presidente Richard Nixon in California è diventato un film, Finding Steve McQueen, diretto da Mark Steven Johnson e interpretato tra gli altri da Travis Fimmel e Rachel Taylor. Presentato in anteprima mondiale al Festival della Commedia di Montecarlo diretto da Ezio Greggio, il film ricostruisce l’accaduto attraverso una serie di flashback, mentre nel 1980 il protagonista Harry Barber (ma non è il suo unico nome), racconta alla fidanzata perché l’FBI è sulle tracce.

Nel film Harry fa di tutto per assomigliare al suo idolo, Steve McQueen, icona di un cinema che ha sfornato grandi capolavori. “Sono stati anni meravigliosi – dice Fimmel, arrivato in Costa Azzurra con Rachel Taylor e il regista – in cui i film erano capaci di immergerti nella vita vera. Il mio periodo preferito è quello che va dagli anni Cinquanta agli Ottanta”. Non ama parlare di sé Travis, che dopo un passato da modello è divenuto celebre grazie alla serie Vikings. Arriverà sul grande schermo anche con Charley Thompson e Dreamland, e tra un paio di settimane tornerà in Australia per cominciare nuove riprese.

Il cinema è più un lavoro per lui che una vera e propria passione. Da ragazzino in Australia non andavo mai a vedere film, forse capitava una volta all’anno, perché il cinema più vicino era a oltre un’ora di macchina. Vivevamo piuttosto isolati. Ho scoperto questo mondo quando ho cominciato a viaggiare e ne ho fatto un mestiere. In questo momento sia la tv che il cinema sono capaci di offrire grandi opportunità, ma nonostante trascorra molto tempo a Los Angeles continuo a non vedere film. A dire il vero non so neanche chi siano quelli candidati agli Oscar, ma ho visto L’ora più buia e faccio il tifo per Gary Oldman”.

Sull’importanza della storia d’amore nel film insiste invece Rachel Taylor, che sull’immortale fascino dei rapinatori commenta: “Piacciono perché sono dei romantici perdenti, mettono in scena la lotta dei deboli contro i forti”. E a proposito degli Oscar aggiunge: Spero che vinca Margot Robbie, ho molto amato Tonya. Abbiamo sempre più bisogno di un equilibrio tra uomini e donne sullo schermo, di storie al femminile, di prospettive più ricche. L’intrattenimento sta cambiando, ora piattaforme globali rendono i film velocemente accessibili a culture diverse. Su Netflix tornerò con la seconda stagione di Jessica Jones, noir thriller sull’amicizia tra due donne forti, ambiziose e complicate, come quelle che piacciono a me”.

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