Oscar 2020, delusione per The Irishman: Martin Scorsese a mani vuote

Dieci nomination e nessuna statuetta per il film con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. Mancato anche l'Academy Award per i migliori effetti speciali che va a 1917

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Martin Scorsese

The Irishman se ne va a mani vuote dagli Oscar 2020. Dieci nomination e neanche una statuetta per il film di Martin Scorsese che era candidato anche nelle categorie miglior film e miglior regia, andati entrambi al sudcoreano Parasite.

Scorsese, che in carriera come regista ha conquistato 14 nomination totali agli Oscar e ne ha vinto uno nel 2007 per The Departed, si è dovuto accontentare di una estemporanea standing ovation della platea. Quando Bong Joon-ho è salito sul palco per ritirare la statuetta come miglior regista, gli ha tributato un omaggio. “Quando ero giovane e studiavo cinema – ha detto il sudcoreano – c’era un detto che recitava: il più personale è anche il più creativo. Sono parole di Martin Scorsese”.

Si ripete insomma quanto successo agli Academy Awards 2003, quando il regista di The Irishman era in concorso con Gangs of New York. Anche in quel caso 10 nomination e nessun Oscar. A trionfare quell’anno come miglior film fu Chicago di Rob Marshall, mentre Roman Polanski venne premiato come miglior regista per Il pianista.

Eppure, alla vigilia, degli Oscar 2020 il film Netflix, dalla durata di 3 ore e 29 minuti, basato sul memoir “L’irlandese – Ho ucciso Jimmy Hoffa” di Charles Brandt era uno dei favoriti. Concorreva anche nella categoria dei migliori effetti speciali grazie alle nuove tecnologie utilizzate per far ringiovanire sullo schermo i protagonisti Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. L’Oscar in questa categoria è andato invece a 1917 di Sam Mendes.

Il film di Scorsese sfiora il record storico negativo di Due vite, una svolta di Herbert Ross (1977) e Il colore viola, diretto nel 1985 da Steven Spielber: per entrambe 11 nomination e neanche un Oscar.

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