Paola Cortellesi scherza: “Mio marito Riccardo Milani è un despota”

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Riccardo Milani Paola Cortellesi

Dopo il successo di Come un gatto in tangenziale la coppia d’oro del cinema italiano, formata da Paola Cortellesi e Riccardo Milani, è tornata in sala con Ma cosa ci dice il cervello. Il risultato? Un clamoroso risultato al botteghino seguito dal Ciak d’oro per la Miglior Performance italiana di sempre nella stagione Pasquale per Milani e il SuperCiak d’oro per Cortellesi. Ora Paola e Riccardo si raccontano tra casa e set, con ironia, intelligenza e passione in un’intervista semiseria che troverete su Ciak di luglio. Ecco qualche anticipazione.

Paola Cortellesi
Paola Cortellesi, Super Ciak d’Oro 2019

Lavorate insieme da molti anni. Cosa vi ha immediatamente colpito l’uno dell’altra?

PC Mmm… Non mi viene in mente niente.

RM Cercavo un’attrice per Il posto dell’anima, ma avevo visto Paola solo in situazioni molto divertenti. La sua comicità arrivava dritta, originale. Una donna bella, ma che si nascondeva molto. Mi ha colpito la malinconia di fondo del suo sguardo.

PC Una malinconia che da quando stiamo insieme è diventata un magone.

RM Tristezza, depressione… Scherzi a parte, quella malinconia è diventata molto importante, traspare sempre, anche nei momenti più comici, come un’emozione che colpisce forte.

PC Hai detto una cosa bellissima, perché non me le dici anche a casa queste cose? Ero contentissima di lavorare per la prima volta con Riccardo, che mi proponeva qualcosa di diverso dal solito. Mi colpiva la sua forza. Come il dottor Frankenstein, pensa sempre “si può fare”, un passo alla volta, con pazienza e determinazione.

Nicola Maccanico e Riccardo Milani

Che vantaggio c’è a vivere e lavorare insieme?
RM Nessuno direi, anzi, è più complicato. Spesso si tende a non dire tutto del proprio lavoro, mentre noi siamo costretti ad affrontare subito cose sulle quali avremmo potuto riflettere meglio. Il vantaggio sta nel fatto che lavoro con un’attrice molto brava, ma non stacchiamo mai, neppure con noi stessi. Mentre fai un lavoro ne stai già progettando un altro.

PC Abbiamo entrambi in mano la storia dei nostri film e io sono un po’ rognosa quando scrivo. Si discute tanto e tra noi due possiamo permetterci di essere molto diretti. Avere poi uno sceneggiatore sul set che recita pure può essere complicato. Ma anche vantaggioso…

RM È utile lavorare tanto sulle cose e quindi capita di discutere in maniera molto accesa, ma quasi mai sulla scelta dei temi. Spesso mi innamoro di certi dialoghi e situazioni, sento forte una visione che magari mi porta a scontrarmi con gli altri. Con Paola abbiamo già cominciato a discutere sul prossimo progetto.

PC Dibattiamo molto in fase di sceneggiatura, non sul set. Ma a un certo punto lo sceneggiatore deve mollare il film nelle mani del regista e a me piace essere diretta. A volte mi impunto, ma mi affido a Riccardo e quando lui cambia qualcosa ha quasi sempre ragione.

(continua sul numero di Ciak di luglio in edicola)