Nonostante il cognome d’arte scelto in onore di un personaggio dei fumetti Marvel, Nicolas Cage non ha alcuna intenzione, almeno finora, di entrare a far parte del variegato mondo della Casa delle Idee. L’attore ne ha parlato in occasione della sua premiazione, domenica scorsa, al Variety Legend & Groundbreaker Award del Miami Film Festival. Nel ritirare il premio, Cage ha riflettuto sui numerosi progetti a cui ha lavorato in carriera, anche quelli ai quali non ha mai preso parte. Tra questi, quelli del MCU.
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«Devo essere gentile con i film Marvel, perché mi sono chiamato come un personaggio di Stan Lee di nome Luke Cage – ha commentato l’attore – Cosa faccio, metto in cattiva luce i film Marvel? Stan Lee è il mio padre surreale. Mi ha dato il nome».
Sullo stato dei film di supereroi oggi, ha detto: «Capisco la frustrazione. Lo capisco. Ma credo che ci sia spazio per tutti. Vedo film come Tár. Sto vedendo tutti i tipi di film artistici e indipendenti. Penso che ci sia spazio per tutti». Ma alla domanda diretta se vorrebbe far parte del MCU, la sua risposta è semplice: «Non ho bisogno di far parte del MCU, sono Nic Cage».
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Il Superman che non fu
Ricordiamo che negli anni Novanta Nicolas Cage sarebbe dovuto entrare ancora di più nel mondo dei fumetti assumendo il ruolo di protagonista in Superman Lives, il film di Tim Burton che non vide mai luce. Un progetto andato in frantumi per motivi ancora non poco chiari allo stesso Cage: «Volevano che Renny Harlin facesse il film. Mi sono seduto con lui a parlare. Renny mi piaceva… ma ho pensato che se proprio dovevo fare quel film, doveva esser un bersaglio in cui fare centro. Allora cominciai a dire che doveva farlo Tim Burton. Ho chiamato Tim e gli ho detto: “Lo faresti?”. Non è stato Tim a scegliere me, sono io che ho scelto Tim. E lui ha detto sì. Ho amato quello che ha fatto con Michael [Keaton] e Batman, ero un suo grande fan».
E ha continuato su Burton: «Adoro ‘Mars Attacks’. Penso che ‘Mars Attacks’ fosse un film fantastico e innovativo. Lui è un innovatore! Ma alla Warner Bros. avevano paura di quel tipo di film, strani, che sfidano e fanno arrabbiare molte persone. Lo studio aveva perso un sacco di soldi per Mars Attacks. Credo che per Superman abbiano avuto paura. Avevano già speso un sacco di soldi per costruire i set, i costumi e quant’altro. Ma non si sa mai. Non voglio essere criptico, ma mai dire mai!».
Sulle caratteristiche del suo Superman, Cage ha concluso: «Era più un Superman degli anni ’80, con i capelli lunghi da samurai. Potevo essere un Superman davvero diverso, una specie di emo, ma non ci siamo mai arrivati».