Pagine azzurre, la Hollywood che fu nel libro di Eleanor Perry

In uscita una brillante commedia autobiografica dal sapore vintage

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Pagine Azzurre

Hollywood, anni Sessanta, Lucia Wade è una sceneggiatrice di talento, sposata con un regista più giovane di lei con cui ha formato una fortunatissima coppia creativa, vincitrice di due Emmy e candidata all’Oscar, ed è lei la protagonista del libro “Pagine azzurre di Eleanor Perry, in libreria dal 21 febbraio. Un romanzo semi autobiografico, ma anche una commedia dal sapore vintage e hollywoodiano pubblicata per la prima volta negli Usa nel 1979, arriva in Italia solo oggi grazie a Edizioni SUR, nella traduzione di Marco Rossari.

Autrice e sceneggiatrice di successo (il suo adattamento televisivo di Ricordo di Natale di Truman Capote le valse un Emmy Award nel 1966), come la protagonista del libro, Eleanor Perry si è dichiaratamente ispirata alla propria vita per scrivere Pagine azzurre, il che le ha permesso di raccontare le luci e le ombre di Hollywood, mettendo nero su bianco cosa significava essere una donna nel mondo del cinema degli anni Sessanta e Settanta.

Durante un’intervista televisiva, alla domanda su dove avesse preso l’ispirazione per il libro, Eleanor rispose: “Amo rispondere come Robert Altman: l’idea mi è venuta in un sogno”. Nella realtà, il marito Frank Perry fu regista e produttore cinematografico e alla loro unione creativa dobbiamo vari film di successo, tra i quali la pellicola indipendente e low budget David e Lisa (1962), candidata agli Oscar per la miglior sceneggiatura e per la miglior regia. I due sono stati una coppia creativa di successo, almeno fino al divorzio avvenuto nel 1971.

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Se a qualcuno il cognome suonasse familiare, è per il fatto che Frank Perry era il fratello di Mary Perry, rendendo l’autrice zia della cantante Katy Perry.

Ma una curiosità più da cinefili è sicuramente quella relativa proprio alle pagine azzurre che danno il titolo al romanzo. Negli Stati Uniti, infatti, nell’ambiente cinematografico e televisivo, le pagine colorate venivano usate per tenere traccia delle revisioni di una sceneggiatura. In particolare, le “pagine azzurre” erano quelle usate nella versione finale.

Sul sito di edizioni Sur un estratto di “Pagine azzurre” di Eleanor Perry

Con uno stile brillante e godibile, personaggi memorabili (da citare un divertentissimo cameo di Truman Capote) e una trama avvincente – fino al sorprendente finale – anche la storia di Lucia Wade continua con una crisi matrimoniale e un divorzio, che fanno sì che l’intera industria cinematografica sembri voltare le spalle alla donna. La quale si ritrova improvvisamente a intraprendere un difficile percorso di rinascita, passando attraverso frustranti relazioni sentimentali con uomini immaturi e numerose battaglie con produttori e registi per vedere riconosciuta la sua professionalità al di là del gender gap e del maschilismo diffuso nel settore.

“Se non altro non vivrò più un adattamento della sua vita, riflette: d’ora in avanti la vita me la scriverò da sola”.

 

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