Pinocchio (2002), dal flop in America al primato italiano come film più costoso di sempre: tutte le curiosità

Il film diretto, interpretato, prodotto e scritto (con Vincenzo Cerami) da Roberto Benigni

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Prima che Matteo Garrone riportasse sul grande schermo la favola di Pinocchio nel 2019, l’ultima trasposizione cinematografica della storia originale scritta da Collodi risaliva al 2002, diretta e interpretata da Roberto Benigni (non contando la versione animata del 2012 di Enzo d’Alò). In occasione del recente passaggio televisivo, ecco per voi alcune curiosità legate al film:

Budget e incassi

Con i suoi 45 milioni di euro, il Pinocchio di Benigni è, ad oggi, il film più costoso nella storia del cinema italiano. Gli incassi, tuttavia, non furono così positivi come si sperava, soprattutto negli USA dove guadagnò solamente poco più di 3 milioni e mezzo di dollari. In Italia, invece, 26.198.000 euro per un totale di 41.323.171 dollari in tutto il mondo. Una cifra insufficiente se paragonata al budget altamente elevato.

Il cast

Ad affiancare Benigni troviamo nel cast sua moglie Nicoletta Braschi nei panni della Fata dai capelli turchini, Carlo Giuffré in quelli di mastro Geppetto, Peppe Barra in quelli del Grillo Parlante, Massimiliano Cavallari e Bruno Arena (comunemente noti come i Fichi d’India) in quelli del Gatto e la Volpe, mentre Kim Rossi Stuart è Lucignolo e Franco Javarone Mangiafuoco.

Nicoletta Braschi è la Fata dai capelli turchini

Il coinvolgimento di Fellini

Secondo quanto raccontato da Benigni, il progetto di un film in cui l’attore interpretava Pinocchio aveva avuto inizio con Federico Fellini oltre dieci anni prima, ai tempi della loro collaborazione in La voce della luna. In quell’occasione Vincenzo Cerami aveva iniziato a scrivere una sceneggiatura e sembrerebbero essere state girate anche alcune scene di prova mai mostrate al pubblico.

Il flop americano: doppiaggio guastafeste?

Dopo i tre Oscar vinti da La vita è bella nel 1999, tra cui quello di Miglior Attore, il nome di Benigni era ben noto in tutto il continente americano. Tutto ciò faceva ben sperare in un replicabile successo con Pinocchio, favola tra l’altro molto amata da tutto il pubblico mondiale grazie alla versione Disney uscita nel 1940, ma il risultato fu invece pessimo. Il film uscì nei cinema statunitensi il 25 dicembre 2002 su distribuzione Miramax Films, saltando la consueta proiezione per la critica cinematografica. I dirigenti della Miramax Harvey Weinstein e Bob Weinstein giustificarono questa decisione sostenendo che serviva più tempo di post produzione per il doppiaggio in lingua inglese. Un doppiaggio che, alla fine dei fatti, venne massacrato dalla critica insieme a tutto il film.

Contrariamente alle tradizioni delle distribuzioni statunitensi, dove in genere un film straniero viene presentato in lingua originale sottotitolato in inglese, Harvey e Bob Weinstein decisero di far doppiare la pellicola in lingua inglese. Per alcuni critici questa decisione fu presa per attirare una maggiore attenzione da parte di un pubblico infantile.
Il copione del film, intitolato Roberto Benigni’s Pinocchio per il mercato statunitense, venne adattato in inglese dal dialoghista statunitense Brendan Donnison. Per il doppiaggio venne scelto un cast composto principalmente da note celebrità: Breckin Meyer e Glenn Close prestarono la voce a Benigni e la Braschi, ma la scelta di Meyer come voce sostitutiva di Benigni venne ampiamente criticata, in quanto considerata eccessivamente giovanile e quindi inadatta.

Breckin Meyer

Tra le altre voci troviamo David Suchet (mastro Geppetto), gli ex Monty Python John Cleese e Eric Idle (rispettivamente il Grillo Parlante e Medoro), Topher Grace (Lucignolo, in inglese Leonardo), i comici Eddie Griffin e Cheech Marin (il Gatto e la Volpe), gli attori Kevin James (Mangiafuoco) e Regis Philbin (il direttore del circo).

Due mesi dopo il flop di botteghino e critica della versione doppiata, il 7 febbraio 2003, il film venne ridistribuito nelle sale per un periodo limitato in una versione in lingua originale sottotitolata in inglese.

I premi

Il film si aggiudicò 2 David di Donatello per Miglior scenografia a Danilo Donati e Migliori costumi a Danilo Donati a fronte di altre 4 nomination, poi 1 Nastro d’Argento per la Migliore colonna sonora a Nicola Piovani e 1 Ciak d’oro per i Migliori costumi a Danilo Donati. Pinocchio fu anche scelto come rappresentante dell’Italia alla 75ª edizione degli Oscar per la categoria miglior film straniero senza però riuscire ad essere candidato.
Suo malgrado, i riconoscimenti di Pinocchio non furono solo positivi, ma anche negativi. Roberto Benigni si aggiudicò un Razzie Award come Peggior attore protagonista, più 5 nomination come Peggior film, Peggior regista, Peggior coppia a Roberto Benigni e Nicoletta Braschi, Peggior sceneggiatura a Vincenzo Cerami e Roberto Benigni e Peggior remake o sequel. Oltre al Razzie Award, Benigni, insieme a Breckin Meyer, vinse uno Stinkers Bad Movie Award.