Quentin Tarantino citato dalla Miramax per gli NFT di Pulp Fiction

Il regista aveva lanciato l'offerta di contenuti nascosti del film.

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La guerra degli NFT è iniziata, da tempo, ma oggi a scontrarsi sono due entità che eravamo abituati a vedere dalla stessa parte della barricata: Quentin Tarantino e la Miramax. Che ha citato il regista per la sua intenzione di mettere all’asta sul mercato OpenSea i contenuti nascosti di Pulp Fiction creati in collaborazione con SCRT Labs.

Negli NFT di Quentin Tarantino i contenuti nascosti di Pulp Fiction

Anche la casa di produzione e distribuzione cinematografica statunitense ha infatti in progetto di realizzare dei Non Fungible Tokens relativi al film, e da ciò nasce l’intimazione a desistere per non vanificare gli sforzi in merito.

Questa la lettera della Miramax:

“Questo gruppo ha scelto di ignorare (…) l’accordo firmato da Quentin invece di seguire un approccio legale ed etico cristallino di semplicemente comunicare con la Miramax sulle sue idee proposte. Questo sforzo una tantum svaluta i diritti NFT di Pulp Fiction, che Miramax intende massimizzare attraverso un approccio strategico e globale. Miramax difenderà tutti i suoi diritti riguardo alla sua library, compresi i diritti relativi agli NFT, e non permetterà ai rappresentanti di Quentin di ingannare nessuno facendogli credere di avere l’autorità per stringere simili accordi in violazione degli accordi firmati sui diritti”.

“Lasciata incontrollata, la condotta di Tarantino potrebbe indurre gli altri a credere che la Miramax sia coinvolta nella sua impresa, – continua il testo che punta a bloccare la cosiddetta Tarantino NFT Collection. – E potrebbe anche indurre altri a credere di avere i diritti per perseguire accordi o offerte simili, quando in realtà Miramax detiene i diritti necessari per sviluppare, commercializzare e vendere NFT relativi al suo vasto catalogo di film”.

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Da parte sua, l’avvocato di Tarantino sostiene di non aver violato alcuna legge, sottolineando che il suo contratto prevede che tra gli elementi su cui detiene i diritti ci sia la “pubblicazione della sceneggiatura”. Uno dei contenuti in questione, parlava infatti di scene tagliate da una prima versione della sceneggiatura, oltre a opere e commenti dello stesso stesso regista, che non sembravano in contraddizione con il suddetto contratto, aperto all’utilizzo da parte del firmatario di “colonna sonora, musiche, performance live, pubblicazioni (incluse, senza limitazioni, sceneggiatura, libri sul ‘making of’, fumetti e novelization, anche in formato audio ed elettronico), media interattivi, diritti su sequel e remake cinematografici e televisivi, come su serie tv e spin-off”.