Santocielo, la recensione del film di Natale di Ficarra e Picone

Dal 14 dicembre al cinema con Medusa Film

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Ficarra e Picone, Santocielo

Nel 2019 con Il primo Natale Ficarra e Picone avevano riportato lo spirito delle feste all’originaria tradizione del presepe e il pubblico apprezzò tanto da far guadagnare al film il David di Donatello degli spettatori. Ora il duo comico siciliano torna al cinema con il simpatico candore che li contraddistingue in un film, Santocielo, diretto da Francesco Amato, in sala dal 14 dicembre con Medusa, che riprende il tema, ma che, nella cornice di una divertente commedia un po’ folle, inserisce con garbo e un pizzico di tenerezza anche argomenti di un certo rilievo per l’attualità.

IL FATTO

Per salvare l’umanità da un nuovo diluvio universale, questa volta senza nessuna arca, in Paradiso viene deciso di inviare sulla Terra un nuovo Messia. Aristide (Valentino Picone) è l’angelo incaricato di insufflare nel grembo della nuova prescelta il seme divino. Mosso principalmente dal desiderio di fare carriera tra i cori celesti, l’angelo particolarmente maldestro però commette un grave errore e ingravida un ignaro professore di matematica, Nicola (Salvo Ficarra), preside un po’ bigotto e dalle vedute decisamente ristrette.

L’OPINIONE

Ancor prima della sua uscita Santocielo aveva suscitato in parte dell’opinione pubblica una certa perplessità, quando non vere e proprie critiche, a causa di una storia che rischia di offendere la suscettibilità di diversi orientamenti, culturali e religiosi, messa in scena da due personaggi dalla ormai indiscussa notorietà come Ficarra e Picone.

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LA POLEMICA

L’invio di un nuovo Messia sulla Terra generato da un uomo, per altro assai poco immacolato nella sua concezione, è un soggetto che sulla carta rischia in effetti di provocare parecchi fastidiosi pruriti ad una parte di credenti cristiani, che potrebbero sentirsi toccati, se non addirittura offesi, nel vedere un tema teologico di così grande portata sottoposto ad una presunta parodia.

La questione però sta proprio in quel “presunta”, perché Santocielo di fatto, pur essendo una commedia, riesce nella straordinaria impresa, non nuova a Ficarra e Picone, di realizzare un film che mette in gioco temi assai sensibili in diversi campi senza risultare mai offensivo o irrispettoso verso nessuna categoria.

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IL FILM

A ben vedere infatti è evidente che Ficarra e Picone, cosceneggiatori del film insieme al regista Francesco Amato con Fabrizio Testini e Davide Lantieri, hanno semplicemente preso in prestito quell’immaginario religioso che simbolicamente rappresenta preconcetti e ideologie che nulla hanno a che fare con reali contenuti di fede. A cominciare dalla scenografia, il “paradiso” di cui parla Santocielo non ha molto a che fare con quello descritto dalle Sacre Scritture, si tratta forse più di un fantasioso Olimpo della mitologia classica a cui vengono assimilate figure e nomi di santi della storiografia cristiana.

Il Dio interpretato da Giovanni Storti poi non ha nulla di teologale. Certamente deve essere eterno, ma non è onniscente e di sicuro non è onnipotente, perché la decisione di inviare un nuovo Messia, il cui concetto di fede per altro non viene mai messo in discussione, è presa da un consesso di angeli in una forma di democrazia in cui persino il suo voto vale uno.

I TEMI

Proseguendo poi in un racconto divertente, ricco di sorprese e di momenti commoventi, Santocielo tocca una serie di temi di grande attualità come la parità di genere, la genitorialità, l’amore e il concetto di famiglia con una delicatezza che, accompagnata da qualche sorriso, consente tutt’al più di riflettere, ma che ben poco ha di offensivo.

Grazie alla bizzarra circostanza di una gravidanza al maschile, in cui Barbara Ronchi e Maria Chiara Giannetta funzionano da ottima spalla al duo comico di protagonisti, scaturisce una vicenda non solo esilarante, ma anche capace di affrontare con garbo e buon senso tante idee preconcette sull’amore che ancora vivono nella società odierna.

Santocielo è forse il film di Ficarra e Picone umanamente più ricco di sensibilità e tenero, che non trascura la consueta comicità di cui la coppia è capace.

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Il primo Natale (2019) scritto, diretto e interpretato da Ficarra e Picone.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
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