Secret Team 355, la prima clip e il retroscena del mistero del film

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IL RETROSCENA – La donna invisibile
Il significato di Secret Team 355

È stato definito come l’ultimo mistero rimasto della Guerra d’Indipendenza: l’identità dell’enigmatica spia conosciuta solo con il nome in codice 355. L’agente svolse un ruolo fondamentale nel Culper Spy Ring di George Washington, contribuendo a trasferire informazioni vitali sui movimenti delle truppe britanniche ai generali americani. Il significato numerico faceva parte di un elaborato sistema sviluppato per mantenere segreti i nomi e i luoghi di tutti gli agenti e funzionava molto bene. Troppo bene, a dire il vero. Centinaia di anni dopo il nome della donna è ancora sconosciuto ma le sue azioni pionieristiche non sono state dimenticate: ancora oggi le donne che lavorano come professioniste dell’intelligence, si chiamano spesso con il nome in codice 355. Si è rivelato il titolo perfetto per un film che vede in azione un gruppo di attrici di altissimo livello, in un thriller di spionaggio internazionale di grande impatto scenico.

«Il titolo è molto importante perché ci sono così tante donne nella storia che hanno lavorato instancabilmente dietro le quinte e alle quali non è mai stato riconosciuto il lavoro svolto e questo si riflette in moltissimi campi», dice la produttrice e star Jessica Chastain. «Anche nei libri di storia, è molto raro trovare storie di donne e ciò che hanno realizzato attraverso il loro lavoro».
SECRET TEAM 355 è una rivincita per quelle figure femminili che non hanno ricevuto riconoscimenti.
La storia mette in luce i talenti più disparati del mix eclettico di agenti, ciascuna delle quali è specializzata in alcuni aspetti dello spionaggio, che si tratti di combattimento e operazioni sul campo, tecnologia all’avanguardia, tecnica di tiro o psicologia. Insieme formano un imbattibile team; sono intelligenti, audaci equando necessario sanno essere letali.
La genesi del film si richiama al Festival di Cannes nel 2017. Chastain faceva parte della giuria del Festival (insieme al futuro membro del cast Bingbing Fan) e ha notato manifesti in tutta la località della Costa Azzurra che pubblicizzavano film d’azione internazionali, di prossima uscita nelle sale, interpretati quasi prevalentemente da uomini. Questa riflessione ha portato Chastain a chiedersi perché, nessuno avesse mai pensato di riunire delle grandi attrici della scena internazionale in un unico film.Alla ricerca del partner ideale per realizzare questo progetto, Chastain si è rivolta al candidato agli Oscar Simon Kinberg, il cui importante curriculum di sceneggiatore-regista-produttore comprende alcuni dei più grandi successi degli ultimi 15 anni: Mr. & Mrs. Smith, Sherlock Holmes, Cenerentola, The Martian, Deadpool, Logan e numerosi episodi della saga X-Men. Appena venne a conoscenza dell’idea della Chastain, Kinberg si offrì di produrre e dirigere il film, condividendola sceneggiatura con la pluripremiata drammaturga, sceneggiatrice e scrittrice Theresa Rebeck. «Amo i film di spionaggio e ho sempre sognato di realizzare una versione attuale di un film di questo genere», dice Kinberg che nel 2015 ha collaborato con Chastain al film The Martian. «L’idea di Jessica di fare un film di spionaggio tutto al femminile sembrava così nuova e allo stesso tempo naturale. Il mio primo pensiero è stato: ‘Sicuramente qualcuno l’ha già fatto.’ Ma non è così. Ero entusiasta dell’idea, così io e Jess abbiamo cominciato a svilupparla insieme. Abbiamo iniziato a parlare della storia e dei personaggi e poi abbiamo selezionato gli attori che volevamo interpretassero i personaggi. Volevamo che fosse un film internazionale, potente e reale».
La scelta di un cast prevalentemente al femminile è stato uno dei temi chiave del processo creativo. Abbiamo pensato a donne con cui Chastain desiderava lavorare da tempo: il PremioOscar Penélope Cruz, Bingbing Fan, Diane Kruger e la vincitrice dell’Oscar Lupita Nyong’o. Non solo le donne sarebbero state protagoniste di SECRET TEAM 355, ma la produzione voleva che avessero una voce creativa nel processo.

«Sono sempre stata molto esplicita su come penso che le donne nell’industria cinematografica siano state trattate in passato e purtroppo è una storia che continua», dice Chastain. «Per me era importante realizzare un film in cui le attrici non fossero solo state ingaggiate ma volevo renderle parte integrante del lavoro di scrittura e sceneggiatura, attraverso l’ascolto delle loro idee, così che le decisioni non fossero prese soltanto dalle persone di qualche ufficio di Los Angeles». Ha le potenzialità per essere un film di spionaggio come nessun altro, e non solo per il sesso del cast. «Tutti questi personaggi sono incredibilmente coraggiosi e abili, tutti sospinti da motivazioni diverse per il ruolo che ricoprono nell’azione», dice la co-autrice Theresa Rebeck. «Eravamo particolarmente attenti a conferire alle loro storie personali un tipo di complessità che non si vede sempre in un thriller di spionaggio. Ė stato anche divertente esplorare i molti modi in cui le donne sanno come scomparire nel mondo. Molto potere nasce dalla capacità di essere invisibili. Queste donne sanno come essere viste, ma anche come non essere viste».
Carattere, realismo e autenticità erano le chiavi nella visione del regista. «La tipologia di film che preferisco sono davvero grintosi e radicati», dice Kinberg. «Volevo affrontare questo film nel modo più realistico possibile. Ogni momento emotivo doveva essere vero. Ogni momento divertente doveva scaturire dal personaggio stesso e ogni momento d’azione doveva creare
suspence come fosse nella vita reale. Volevo un lavoro grintoso, tagliente e figo».
Questa precisa estetica si manifesta nei primi fotogrammi di apertura di SECRET TEAM 355, che immergono il pubblico nella storia con una sequenza di inseguimenti emozionanti, attraverso le strade labirintiche e i corridoi sotterranei di Parigi. Una delle prime scene vede una giovane coppia in luna di miele nella Città della Luce: visti dall’esterno, Mace (Jessica Chastain) e Nick (Sebastian Stan) appaiono follemente innamorati, ma gli sposi sono in realtà agenti della CIA sotto copertura che lavorano insieme in una delicata missione. Hanno ricevuto istruzioni di seguire un contatto; Luis (Édgar Ramirez), che è seduto in un bar poco lontano e devono recuperare uno zaino contenente una chiave dati importantissima, abbastanza potente da sbloccare qualsiasi sistema operativo del pianeta.
Ma l’operazione viene disturbata da un’abile agente tedesco di nome Marie (Diane Kruger)che inaspettatamente intercetta l’operazione, si appropria dello zaino e scappa. Luis derubato dello zaino, fugge dalla scena in preda al panico. Nick insegue Luis, e Mace va a cercare Marie che sfreccia attraverso l’affollata galleria pedonale su una moto
rubata, Marie conduce Mace giù nelle gallerie della metropolitana, dove si susseguono ad altissima velocità le metro in corsa.
«Queste donne toste che cavalcano motociclette e mettono fuori gioco l’agente preparano gli spettatori ad un film d’azione ad alto impatto», dice la produttrice Kelly Carmichael.
Nonostante il rocambolesco inseguimento, la chiave dati non viene recuperate dalle due agenti e Mace è costretta a uscire dagli schemi per cercare di recuperare la risorsa. Per quanto abile possa essere, Mace si rende conto che avrà bisogno di un team con competenze diverse dalle sue per riuscire a portare a termine la missione e alla fine chiederà il supporto di un vecchio alleato dell’MI-6, Khadijah Adoyo (Lupita Nyong’o) al team si unisce anche la dottoressa Graciela Rivera (Penélope Cruz), una terapista del Direttorato dell’Intelligence colombiano, e Marie. Tutte le loro azioni sono segretamente monitorate dall’enigmatica Lin Mi Sheng (Bingbing Fan). «In realtà, è la storia di cinque personaggi che si uniscono per creare un team di super agenti, provenienti da tutto il mondo, che si alleano per perseguire lo stesso obiettivo», dice Kinberg.
Kinberg, Chastain e Carmichael si sono uniti per formare una squadra eccezionale. «Jessica era la forza trainante e il mio partner creativo», afferma Kinberg. «Dall’inizio alla fine, ha avuto grandi idee, sia come attrice che come scrittrice, ed è determinata come il personaggio che interpreta e come il personaggio che interpreta, la sua determinazione non ha confini. E’ forte, determinata e concentrata e questo per un regista è davvero il tipo di produttore ideale. Ha fatto sentire tutti come se fossero partner nel processo di realizzazione del film. Ha capito che questo film parla di qualcosa di importante e di emozionante, è carico di suspense, sorprendente, a volte può essere divertente e a volte tragico».