Mentre il Kostas del suo amico Stefano Fresi si prepara a salutare il pubblico televisivo, da mercoledì 30 ottobre – in prima serata su RAI2 – ci sarà un ideale passaggio di testimone all’Ispettore interpretato da Giuseppe Battiston protagonista della nuova serie tv di Rai Fiction, Stucky. Liberamente ispirata ai romanzi di Fulvio Ervas, la produzione promette di esplorare il cuore inquieto della provincia italiana, quella del trevigiano, nelle pieghe oscure del nord-est italico, tra vecchi centri storici, periferie postmoderne e campagne sonnolente, affrontando casi in cui lo studio di un delitto non è solo disvelamento razionale dell’enigma, ma anche e soprattutto un pretesto per osservare e indagare la condizione umana.
In questo contesto si muove il poliziotto dalle origini persiane e dal temperamento flemmatico e sornione in forza alla Questura di Treviso, un personaggio protagonista di casi simili a quelli del più celebre Tenente Colombo, nei quali lo spettatore conosce il colpevole già in apertura di puntata.
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Episodi nei quali vedremo “attori, paesaggi e storie venete – come anticipato da Ivan Carlei vice direttore Rai Fiction. – Ma soprattutto una fiction che tenga presenti i talenti del territorio“. E nella quale troveremo anche Barbora Bobulova (il medico legale Marina Šimkova, con la quale Stucky ha un rapporto di intensa e un po’ maldestra intimità) in un cast completato da Diego Ribon (l’oste Secondo) e i due poliziotti Fabio Guerra (Alessio Praticò) e Ilaria Landrulli (Laura Cravedi), oltre a Thomas Trabacchi (Luca Della Torre), Marina Rocco (Simona Zanon), Astrid Casali e Paola Sambo (Laura e Margherita Varotto), Michele Eburnea (Giacomo Ballarin), Denis Fasolo (Antonio Martini), Roberto Citran (Enrico Fioroni), Stefano Scandaletti (Dario Berrin) e Stefano Dionisi (Pietro Massarin)
“Quando mi hanno chiesto di immaginare un adattamento televisivo dei gialli di Fulvio Ervas, ho pensato istintivamente che le trame contenute nei romanzi sarebbero state troppo dense per essere trasposte in puntate di 60 minuti – dice Valerio Attanasio. – Inoltre, volevo trovare una chiave originale che si distaccasse nettamente dal film realizzato qualche anno fa tratto da uno dei libri della serie. Così mi sono preso la libertà di prendere il protagonista, l’ispettore Stucky, e di modificarlo un po’ nei suoi tratti caratteriali ed estetici. Mi piaceva l’idea di raccontare un poliziotto talmente ossessionato dal proprio lavoro, e dagli assassini che insegue, da non trovare il tempo di portare avanti la propria vita privata“.
Stucky, presentazione
Giuseppe Stucky è un tipo sui generis: apparentemente compassato e solitario, odia la vista dei cadaveri, non ama la tecnologia e organizza le indagini a modo suo: prendendo appunti su dei foglietti e curiosando, apparentemente in maniera innocente, nelle vite dei protagonisti. Stucky fuma il sigaro, ama il vino, indossa un trench e non ama lavorare nel suo ufficio. Le idee, le soluzioni dei casi gli arrivano passeggiando per Treviso o seduto davanti ad un buon bicchiere di vino nell’osteria del suo amico Secondo.
Così presentava l’operazione Il Nuovo Terraglio a marzo: