È dal 1° gennaio al cinema Succede anche nelle migliori famiglie, il settimo film di Alessandro Siani alla regia, che vede protagonisti al fianco dell’autore napoletano Cristiana Capotondi, Dino Abbrescia, Sergio Friscia, Annandrea Vitrano e Anna Galiena. Un racconto comico, ma realistico, che si inserisce all’interno di una storia familiare piena di sorprese, contraddizioni e affetti.
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Nel film, scritto da Siani insieme a Fabio Bonifacci, il regista è anche interprete di Davide Di Rienzo, figlio di uno stimato chirurgo e fratello di un avvocato di successo (Dino Abbrescia) e di una psicologa di fama (Cristiana Capotondi), il quale, dopo una faticosa, ma inutile laurea in medicina, si trova a fare il volontario alla Caritas. Su di lui grava il peso di una famiglia altamente prestazionale in cui l’eccellenza sembra l’obiettivo primario, ma la realtà si scoprirà essere assai diversa.
“Succede nelle migliori famiglie quello che succede anche nelle peggiori e nelle medie. Succede che delle volte non si dice la verità, ci sono segreti e poi gli eventi cambiano completamente lo scenario e fanno venire fuori delle cose insospettabili che sorprendono e cambiano la direzione della vita”, dice Alessandro Siani.
In Succede anche nelle migliori famiglie quella dei Di Rienzo potrebbe sembrare la famiglia perfetta, se non fosse per Davide, la pecora nera dei figli. Ma Siani si diverte a mescolare situazioni ordinarie con accadimenti sempre più bizzarri, creando un corto circuito narrativo esilarante, grazie anche alla sua capacità di dare grande spazio all’improvvisazione in scena. E alla fine anche la presunta perfezione si rivela essere un grande, ma confortante inganno.
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Un lutto improvviso e una notizia inaspettata danno luogo ad una serie di scioccanti circostanze, che divertono il pubblico ma portano i tre fratelli ad unirsi sempre di più. Succede anche nelle migliori famiglie intende proporsi come “un racconto più vicino alla gente e alle famiglie”, realizzato in “maniera molto giocosa fino ad una conclusione grandiosa”, spiega Siani.
“Venivo da tanti film in cui trattavo il tema della famiglia ma sempre con elementi da favola. Ho voluto togliere tutti quegli effetti visivi dal tono magico ed è venuta fuori questa fetta di vita”, dice ancora il regista.
