Tom Holland in ologramma incontra la stampa italiana: «Il mio Spider-Man è ora un leader»

L'interprete di Spider-Man, in collegamento da Los Angeles, ha risposto in diretta alle domande dei giornalisti

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Alessandro Cattelan e l'ologramma di Tom Holland - Credits: Sony Pictures Luca Dammicco

Un Tom Holland in versione ologramma, proiettato in diretta dall’America al teatro 10 di Cinecittà, ha incontrato la stampa italiana in occasione dell’uscita di Spider-Man: No Way Home. «Sono a Los Angeles fisicamente, ma con il cervello e il cuore sono lì con voi a Roma. Ho chiesto che mi ingrandissero nella proiezione, non sono così grosso in realtà» ha subito scherzato l’interprete di Peter Parker parlando con Alessandro Cattelan, conduttore della conferenza.

Holland torna a vestire i panni di Spider-Man nel suo terzo stand-alone (più le apparizioni nei vari Avengers), in quello che è stato un percorso di grande crescita personale, in parallelo con quello vissuto dal suo personaggio. «Essere Spider-Man ha cambiato la mia esistenza, mi ha reso un professionista e un uomo più responsabile. Avevo 18 anni quando ho cominciato. Nel mezzo ho incontrato amici e imparato tante lezioni di vita, come Peter». Un Peter che in No Way Home troveremo cresciuto, non più bambino – spiega Holland – ma vero e proprio leader, di cui anche il compianto Tony Stark andrebbe fiero. D’altronde Spider-Man è sempre stato questo, una figura di riferimento per tanti giovani che cercano la propria identità e uno spunto per evadere dalla realtà.

Alessandro Cattelan e l’ologramma di Tom Holland – Credits: Sony Pictures Luca Dammicco

«L’aspetto che più mi piace di Peter è la sua umiltà e il fatto che tutto quello che fa, lo fa per gli altri e non per se stesso» continua Holland, fiero di far parte di una saga in continua evoluzione, piena di collegamenti, ma soprattutto in grado di spingere l’azione oltre i limiti immaginabili. Alla domanda di Cattelan se è stato lui ad eseguire tutti i suoi stunts, Tom risponde «Quello che ho potuto fare, sì. Alcune cose non sono ammissibili perché troppo pericolose. Delle volte anche solo per il bene del personaggio è meglio che certe cose le facciano le mie controfigure che le fanno meglio. Io preferivo con gioia i ‘character moment’, in cui è importante recitare».

Immancabile la domanda sul ritorno di alcuni storici personaggi della saga di Spider-Man, tra cui il Goblin di Willem Dafoe e il Dottor Octopus di Alfred Molina: «Goblin è stato da sempre il mio personaggio preferito, è stato incredibile condividere il set con loro. Sono stati carinissimi, i fan ameranno l’effetto nostalgia, ma anche i cambiamenti».

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