Tomb Raider, addio alla Lara Croft di Alicia Vikander

La MGM perde i diritti di sfruttamento e il sequel diventa un reboot

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Cattive notizie per chiunque sia ancora in attesa di vedere Alicia Vikander reindossare i panni di Lara Croft nel sequel di Tomb Raider: la MGM ha perso i diritti cinematografici del film e l’attrice premio Oscar non è più legata al progetto. La saga subirà un reboot completo.

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La notizia ha scatenato una guerra di offerte tra studios e gli streamer per i diritti di sfruttamento del personaggio, che per nove anni è stato di proprietà della MGM e che ora è tornato al produttore Graham King e alla sua GK Films. La MGM, che di recente è stata venduta ad Amazon, si era attaccata alla saga grazie ad un accordo stipulato nel 2013 con la GK Films, che aveva acquisito i diritti cinematografici dal produttore di videogiochi Square Enix nel 2011.

Nel 2018 Alicia Vikander aveva raccolto il timone lasciato da Angelina Jolie, la prima attrice a vestire i panni della celebre avventuriera nei due lungometraggi distribuiti dalla Paramount: Lara Croft: Tomb Raider (2001) e Lara Croft Tomb Raider: La culla della vita (2003).

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Diretto da Roar Uthaug, il Tomb Raider del 2018 raccontava le origini del personaggio di Lara Croft. Il film ha incassato quasi 275 milioni di dollari in tutto il mondo e nel settembre del 2019 è stato annunciato che Ben Wheatley avrebbe diretto il sequel in uscita a marzo 2021. A causa della pandemia, le riprese sono state ritardate e Wheatley ha abbandonato progetto, poi andato a Misha Green, autrice della serie di successo Lovecraft Country.

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