La paranza dei bambini: la camorra dei teenagers conquista Berlino

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La paranza dei bambini

Italia, 2019 Regia Claudio Giovannesi Interpreti Francesco Di Napoli, Ar Tem, Alfredo Turitto, Ciro Pellecchia, Ciro Vecchione, Mattia Piano Del Balzo, Viviana Aprea, Pasquale Marotta, Carmine Pizzo, Luca Nacarlo, Renato Carpentieri Distribuzione Vision Distribution Durata 1h e 45′

Al cinema dal 13 febbraio 2019

LA STORIA – Da teppistello a capo di una baby gang che si disputa la supremazia e la gestione del Rione Sanità, a Napoli. Quanto è breve il passo? Per Nicola (con i suoi amici), 15 anni tutti in scooter tra i vicoli, a spiare, odiare e invidiare la vita dei criminali locali, sarà facile, quasi inevitabile. Alleatosi nascostamente ai due coetanei Striano, emarginati figli di un boss del passato, il branco “impara a faticà” nella banda dominante che spaccia droga, vessa i commercianti e impone la sua protezione. Approfittando di una retata di polizia, l’ambizioso Nicola rimane senza capi e diretti superiori e si rivolge a Don Vittorio, boss di un altro rione, costretto ai domiciliari: “Io tengo gli uomini, voi tenete le armi” “Ma perché non impari piuttosto a giocare a pallone? E’ facile e non fai una brutta fine”, ma poi l’anziano gangster acconsente. Per un po’ i ragazzetti, scacciati i pochi più grandi rimasti, provano a garantire una legge che non preveda taglieggi e pagamenti di pizzi e spadroneggiano, ma sono giovani, inesperti, pippatori di cocaina sino a strafogare, in fondo prede facili… o no?

L’OPINIONE – Dall’ultimo successo librario (il terzo suo, 2017, oltre 250 mila copie vendute) di Roberto Saviano (questa volta peraltro interamente opera di fiction, seppur verosimile), una teen crime story molto agganciata all’osservazione socio-ambientale. Del resto Claudio Giovannesi ha tra le sue doti quella di saper contestualizzare le storie e soprattutto far recitare bene i ragazzini (come negli intensissimi Alì ha gli occhi azzurri e Fiore, mentre della sua abilità a strutturare con realismo le scene più forti e sanguinose garantisce Gomorra 2 – La serie, di cui ha diretto qualche episodio).

Infatti, lavorando soprattutto sulle azioni e sulle dinamiche di gruppo o di coppia (intendiamo qui la relazione tra Nicola e la fidanzatina Letizia), con la cinepresa spesso manovrata a mano e la fotografia impeccabile di Daniele Ciprì, riesce a rendere credibili e vividi i comportamenti e le pulsioni di ragazzini malcresciuti, capaci di esaltarsi imbracciando un mitra, ma anche di litigare per una crostatina, sognando di spendere tutto in scarpe da tennis, orologi dorati e mobili pacchiani (compreso un porta liquori a forma di contrabbasso) ed avere come meta dei propri sogni più sognanti Gallipoli, Puglia.

Certo lo scivolone qua e là nel pittoresco e nel folcloristico appare persin inevitabile (ormai il neapolitan noir è quasi un genere riconoscibile) e una maggior concisione avrebbe magari ancor più giovato, ma nella Paranza c’è sostanza (molta) e scommetteremmo anche qualcosa su una possibile carriera futura per molti dei giovanissimi interpreti, tra cui spiccano i protagonisti Francesco Di Napoli e Viviana Aprea. Insomma, come unico rappresentante in concorso del nostro cinema a Berlino, ha tenuto alta e sventolante la bandiera (diciamo così, via).