IL FATTO
L’astuto truffatore e barista a tempo perso Nathan Drake (Holland) è reclutato da Victor “Sully” Sullivan (Wahlberg), veterano cacciatore di tesori senza troppi scrupoli. L’obiettivo dei due avventurieri è recuperare il tesoro accumulato da Ferdinando Magellano e perso ormai da 500 anni dalla Casata Moncada. Per farlo dovranno però prima sottrarre un prezioso oggetto, chiave necessaria per localizzare il tesoro stesso. A ostacolarli c’è lo spietato Santiago Moncada (Banderas), che ritiene che il tesoro appartenga legittimamente a lui e alla sua famiglia. Se Nate e Sully riusciranno a decifrare gli indizi potrebbero risolvere uno dei misteri più antichi del mondo, recuperare un tesoro da 5 miliardi di dollari e Nate potrebbe ritrovare il fratello, scomparso da tempo.
L’OPINIONE
Il film, con un Nathan Drake giovane e arricchito dell’innegabile simpatia di Tom “Spider-Man” Holland, è l’ideale prequel delle avventure del popolare cacciatore di tesori, protagonista di una serie di videogiochi che hanno già venduto nel mondo circa 50 milioni di copie.
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Drake è una sorta di versione maschile di Lara Croft, che a sua volta era la versione femminile di Indiana Jones, che a sua volta era la versione umana del Paperino di Carl Barks. Una volta ricordato l’albero genealogico da cui deriva il personaggio non si può fare a meno di notare come la sceneggiatura di Rafe Judkins (La ruota del tempo) e Art Marcum & Matt Holloway (Men in Black: International; Iron Man), soffra delle tradizionali pecche che, da sempre, affliggono i film tratti dai videogiochi. La famosa scena della lotta in volo di Drake contro i cattivoni (costata un mese di riprese) è il momento clou, tanto da essere riproposta due volte, ma l’intreccio è così pretestuoso che quella sequenza non è nemmeno tra le meno plausibili del film.
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