Uncharted, Tom Holland è l’eroe che ha salvato il cinema

Il 2022 sarà l’anno della consacrazione per l’attore noto per l’exploit del suo Uomo Ragno al box office

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Uncharted Tom Holland

La traduzione di Uncharted è “inesplorato”. È normale che un cacciatore di tesori quale è Nathan Drake, il protagonista della serie di videogame che porta questo titolo, vada in cerca di luoghi mai battuti prima. Ed è quello che fa anche Tom Holland, in questo momento ai primissimi posti della powerlist mondiale dell’entertainment.

Tom Holland è il supereroe che ha salvato il cinema dal fallimento

Grazie a Spider-man: No Way Home, i cui incassi continuano a crescere giorno dopo giorno. Il conteggio è arrivato a oltre 1 miliardo e 800 milioni di dollari nel mondo, una cifra che si fa fatica anche a scrivere e pronunciare correttamente. Il film ha molti meriti, ma il giovane Holland ci mette del suo, come aveva già dimostrato nelle precedenti avventure con il costume dell’Arrampicamuri.

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Uncharted anche è partito con il piede giusto

Con 21 milioni di dollari nel primo weekend, uscendo solo nel Regno Unito, in Spagna, in Ucraina (dove hanno ben altri pensieri in questo momento) e un pugno di altri paesi. In Italia è arrivato il 17 febbraio e nel primo giorno di programmazione ha portato a casa quasi 300.000 euro, con la prospettiva di chiudere il fine settimana agevolmente oltre i due milioni.

Un’altra boccata d’ossigeno per gli esercenti, che probabilmente incominceranno ad erigere statue in onore di questo ragazzo di 26 anni.

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Tom Holland prima della Marvel è stato un beniamino del pubblico del West End londinese, interpretando dal 2008 al 2010 il ruolo di Billy Elliot nel musical tratto dal film omonimo. Quando nel 2015 fu scelto come terzo Uomo Ragno, molto teen, non ha sprecato la sua occasione. Adesso sta cercando un difficile punto d’equilibrio.

«Vorrei lavorare in altri franchise alternandoli a film indipendenti», aveva dichiarato qualche tempo fa. Gli indies Chaos Walking di Doug Liman (per Netflix) e Cherry dei Fratelli Russo (su Apple TV+) si ricorderanno più per la sua presenza. Nei franchise va meglio: Uncharted ha la possibilità di diventare una collana di film d’avventura in stile Indiana Jones.

E pensare che è tutto merito di… James Bond!

Il perché lo ha raccontato lo stesso Holland in un’intervista rilasciata al mensile di cinema britannico Total Film:

«Durante o dopo le riprese di Spider-Man: Far From Home esposi alla Sony in una riunione un’idea per un film con un giovane James Bond, una origin story, una cosa senza senso, davvero il sogno di un ragazzino a cui la casa madre di Bond non penso si sarebbe particolarmente interessata. Ma l’idea restò nell’aria e si trasformò nella origin story di Nathan Drake».

Detto fatto, con qualche difficoltà tra conflitti di schedule e Covid finalmente Uncharted dal 17 febbraio è in sala. Se dovesse avere anche solo la metà del successo di Spider-Man, Holland potrebbe tranquillamente essere proclamato Imperatore del Cinema, con buona pace di Timothée Chalamet e Christopher Nolan, che non sono riusciti a essere i paladini del grande schermo con Tenet e Dune.

Ma il ragazzo da Kingston Upon Thames (delizioso sobborgo della parte sud-ovest di Londra, dove vive a poca distanza dai genitori e dai tre fratelli) è ambizioso e non ha intenzione di fermarsi. Ha già annunciato che sarà protagonista di un biopic su Fred Astaire, rimettendosi le scarpette da tip tap con cui aveva iniziato bambino la sua carriera.

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Cosa curiosa, l’originale Billy Elliot, Jamie Bell, sarà Fred Astaire al fianco di Margaret Qualley (Ginger Rogers) in un altro film incentrato sulla figura del mitico attore e ballerino.

C’erano rumors che Tom Holland potesse essere il conduttore degli Oscar 2022, battendo il record di Anne Hathaway che è al momento la più giovane host di sempre (28 anni, nel 2011 al fianco di James Franco, non un’edizione da ricordare).

In un anno che vede ben tre musical che correranno per varie statuette (West Side Story, Tick, Tick… Boom! e In the Eights), non sarebbe male consegnargli almeno un’esibizione con cui ripetere l’exploit di Hugh Jackman e consegnargli la palma di The Greatest Showman sul palco degli Academy Awards