Wonka, la recensione del film con Timothée Chalamet

Wonka, la recensione del film diretto da Paul King e interpretato da Timothée Chalamet, Olivia Colman e Hugh Grant

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Ci è voluto un po’ più del previsto anche a causa dello sciopero degli attori, ma alla fine Wonka è arrivato nei cinema di tutto il mondo nel periodo più adatto, le feste di Natale. Protagonista di questa origin story del cioccolatoio più famoso della letteratura per ragazzi Timothée Chalamet, affiancato da un cast notevole composto, tra gli altri, da Olivia Colman, Hugh Grant e Jim Carter.

Wonka, il fatto: il giovane Willy Wonka arriva in città dopo un lungo viaggio durante il quale ha imparato tutti i segreti e le magie per preparare la migliore cioccolata del mondo. Ma da subito il cartello dei cioccolatai gli impedisce di vendere le sue prelibatezze, e come se non bastasse Willy finisce praticamente schiavo di una locandiera imbrogliona. Ma il ragazzo non si perde d’animo, e grazie al suo talento e all’aiuto di nuovi amici riuscirà a realizzare il suo sogno.

Wonka, l’opinione: l’idea di un prequel in cui scoprire le origini di Willy Wonka, il personaggio nato dalla fantasia di Roald Dahl, è di per sé già abbastanza intrigante. Se a realizzarla è un regista dalla spiccata creatività come Paul King, autore del dittico di Paddington, la cosa si fa ancora più interessante.

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E infatti Wonka è un film riuscitissimo, un musical applicato a una struttura narrativa per grandi e piccini, in cui meraviglie e buoni sentimenti vanno a braccetto con una semplice quanto feroce critica nei confronti delle basi stesse del capitalismo. Le grandi aziende che si alleano per schiacciare la piccola imprenditoria e la creatività sono il male, Wonka un sognatore alla stregua di un Tucker coppoliano.

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King, che ama il cinema classico, riesce a fondere tutti questi elementi con abilità, concedendosi qualche omaggio (Cantando sotto la pioggia, tanto per citarne uno) e affidandosi al suo protagonista.

Timothée Chalamet è praticamente perfetto

Un giovane attore d’altri tempi che canta, balla e soprattutto recita con una gamma non indifferente di variazioni. Conosce i tempi della commedia, ma anche le corde del melodramma, sa usare il corpo e la voce, tutte cose non scontate nel cinema contemporaneo. Al suo fianco un grande cast che lo supporta e a cui quando sa anche appoggiarsi quando non è necessario riempire lo schermo con la sua presenza.

Grande intelligenza, sua e di Paul King, che si conferma regista visionario e portatore sano di un genere che negli anni è stato mal compreso dall’industria cinematografica, convinta che il cinema per famiglie dovesse andare di pari passo con l’evoluzione della società. Non è così, l’importante è sempre e soltanto sapere raccontare una storia e metterla nella giusta forma, e questo King ha dimostrato ampiamente di saperlo fare nel dittico con protagonista l’orsetto che prendeva il tè con la Regina Elisabetta.

Scenografie sontuose, fotografia sgargiante, costumi magnifici, montaggio perfetto e colonna sonora davvero notevolissima firmata da Joby Talbot. Wonka ha tutto quelle che serve, con in più Hugh Grant, Oompa Loompa che canta e balla, e tanti buoni sentimenti che troppo spesso vengono sottovalutati.

Wonka

Un film destinato a diventare un classico delle feste, da guardare sorseggiando una buona cioccolata calda, naturalmente.

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RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
wonka-la-recensione-del-film-con-timothee-chalametCi è voluto un po’ più del previsto anche a causa dello sciopero degli attori, ma alla fine Wonka è arrivato nei cinema di tutto il mondo nel periodo più adatto, le feste di Natale. Protagonista di questa origin story del cioccolatoio più famoso...