WGI, 100 Autori e ANAC insieme a Venezia 80 a sostegno dei colleghi statunitensi

Appuntamento alla Mostra del Cinema di Venezia tra gli autori italiani solidali ai colleghi americani

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L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici (ANAC), 100 autori e Writers Guild Italia (WGI) si sono dati appuntamento all’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per esprimere piena solidarietà agli 11.500 autori e ai 160.000 attori americani che continuano a portare avanti da oltre cento giorni uno sciopero aspro con una determinazione che non si vedeva ad Hollywood dal 1960.

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I temi della ripartizione equa dei proventi, dell’integrazione sostenibile dei nuovi modelli produttivi e dell’intelligenza artificiale sono al centro delle richieste di autori e artisti in sciopero, che si battono per un sistema in cui a dettare le regole non siano pochi e ipertrofici player globalizzati.

Al centro di queste richieste – dichiarano le associazioni di categoria italiane – c’è il futuro del nostro settore. Per garantire che gli autori e gli artisti continuino a esistere, rinnovando il processo creativo, è necessario adattare ai nuovi modelli di distribuzione il modo in cui proventi sono condivisi. È fondamentale impedire che la transizione verso la diffusione non lineare indebolisca gli autori e il loro lavoro. Infine, pur nella consapevolezza che l’intelligenza artificiale sia una valida opportunità per il nostro settore, va delineato un quadro di riferimento per il suo utilizzo, preservando il ruolo centrale di autori e artisti”.

Per affrontare questi temi gli autori di tutto il mondo si sono dati appuntamento il 3 settembre 2023 alla Mostra del Cinema di Venezia, in un incontro che ripropone gli argomenti dibattuti a Cannes dagli autori francesi di  SRF (Société des réalisatrices et réalisateurs de films) e ARP (Auteurs Réalisateurs Producteurs) e che sono contenuti nella Déclaration des cinéastes (https://www.la-srf.fr/article/déclaration-des-cinéastes), un manifesto già firmato da oltre 700 autori internazionali.

In Italia gli autori continueranno a battersi per un settore più equo, dove la diversità della creazione possa prosperare, dove al lavoro creativo siano riconosciuti tutti i diritti di ogni altro lavoro, come il contratto collettivo, i compensi minimi, e alla creatività e al suo insegnamento siano garantite la libertà e l’autonomia sancite dall’articolo 33 della nostra Costituzione”, continua la dichiarazione congiunta delle associazioni.