Das Boot stagione 3, sotto il mare, sulla terra, nei cieli

Terza stagione della serie bellica tratta dai romanzi di Lothar-Günther Buchheim. Continuano i colpi di scena con nuovi personaggi e un protagonista trasformato. Su Sky dal 19 luglio

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das boot stagione 3

Le serie di grande qualità non sono un prodotto solo americano. Già si sapeva, ma se proprio ci fosse bisogno di una conferma, uno degli esempi più lampanti è Das Boot.

Affresco bellico ambientato nella Seconda guerra mondiale, tratto dai due romani di Lothar-Günther Buchheim Das Boot (1973) e  Die Festung (1995), e ispirato al bel film di Wolfgang Petersen del 1981 (candidato a sei Oscar), la serie prodotta da Bavaria Fiction e Sky Studios si è rivelata una scommessa vincente.

Arrivata alla stagione3 Das Boot non perde colpi nella qualità della scrittura e della struttura narrativa e anche dell’impianto produttivo, di altissimo livello. Tornano anche molti dei volti che hanno accompagnato gli spettatori nelle precedenti puntate. Tom Wlaschiha (ben noto agli appassionati di Game of Thrones) riprende il suo ruolo di ufficiale della Gestapo Hagen Forster, Rick Okon veste ancora i panni di Klaus Hoffman, mentre non poche sono le new entry.

das boot stagione 3

In particolare i coniugi Swinburne, interpretati da Jo Hartley (After Life) che è Daisy Swinburne, mentre Ray Stevenson (fu il cattivo della sesta stagione di Dexter) è il comandante della marina britannica Jack Swinburne, in cerca di vendetta dopo che il figlio su una nave affondata da un U-boat. Sarà questa una delle molte storie che si intrecceranno in queste nuove dieci puntate.

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Ma la trasformazione forse più interessante è quella di Robert Ehrenber, personaggio molto ambiguo nelle prime due stagioni che finalmente ha l’occasione di redimersi. A interpretarlo sempre Franz Dinda, che come accade a chi lavora in un prodotto seriale ha l’occasione di vedere il suo personaggio evolversi, nel suo caso in maniera quasi sorprendente, un uomo a cui viene data una seconda opportunità, se non addirittura terza,  come abbiamo detto  all’attore quando lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Berlino.

«Robert è un uomo distrutto che porta con sé un pesante fardello, si è macchiato di ammutinamento, di omicidio, ha grossi problemi con l’alcool e la droga. Per entrare in questa nuova fase del personaggio mi sono chiesto come una persona con questa storia possa concedersi di pensare che ci sia ancora speranza per lui. E di questo ho parlato con lo sceneggiatore e abbiamo inserito questa storia d’amore che in qualche modo subisce, perché sono sempre stato dell’idea che Robert non meriti di potersi innamorare».

Ehrenber si trasforma quindi, da codardo a quasi eroe, ma la sua metamorfosi è dettata da una condizione ben precisa.

«Credo che la sua sia prima di tutto stanchezza. È stanco di essere un vigliacco, lo è stato per tutta la vita, si ritrova a comportarsi da eroe semplicemente perché non ne può più di essere quello che è sempre stato. Quindi ancora una volta si trova in una condizione passiva, perché non ha altre alternative. Ma c’è anche qualcosa di più: da qualche parte c’è ancora un cuore che batte dentro Robert. La sua missione, a capo di un equipaggio formato anche da giovanissimi, è quella di riportare a casa questi ragazzi, non importa se dovesse essere l’ultima cosa che farà nella vita».

Parlando di responsabilità, è stata pressante anche per il cast e la crew di questa terza stagione di Das Boot, perché come successo a molti altri set le riprese sono state fatte in piena pandemia.

«Dovevamo essere incredibilmente prudenti, perché bastava un caso di positività per fermare una produzione da 30 milioni di euro. E se ci fossimo fermati noi, altre produzioni non sarebbero magari partite. E sarebbe stato un peccato perché è un periodo molto bello per il cinema e la televisione tedesca, si produce molto, c’è una grande creatività e naturalmente anche in Germania l’arrivo delle piattaforme streaming ha dato una grande spinta a tutto il movimento».

Non a caso uno dei ppiù grandi successi di Netflix è proprio una serie tedesca, diventata molto velocemente un cult, Dark, che con appena tre stagioni ha conquistato gli spettatori grazie alla sua a dir poco ardita costruzione.

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Tanto che il nuovo progetto firmato da Jantje Friese and Baran bo Odar, dal titolo 1899, ha già scatenato entusiasmi dopo il primo teaser. Segno che c’è un movimento audiovisivo in evoluzione e che più che in passato si apre all’internazionalità spaziando tra i generi più diversi, a partire da un classico racconto bellico come Das Boot Stagione 3 che in Italia sarà in onda su Sky Atlantic dal 19 luglio.