Lisey’s Story, Pablo Larraín rilegge Stephen King

Stephen King scrive, JJ Abrams produce, Pablo Larrain dirige, Apple distribuisce. Per non parlare del cast.

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Julianne Moore Lisey’s Story
Julianne Moore Lisey’s Story

La convinzione primordiale del non avrai altro dio all’infuori del cinema è stata ormai cancellata. L’ultimo a decidersi al grande salto è stato il cileno Pablo Larraín, folgorato sulla via del piccolo schermo grazie a Apple+, che gli ha affidato Lisey‘s Story, un progetto ambizioso e pieno di premi Oscar.

La serie è basata sul bestseller di Stephen King, e adattata dallo stesso autore, con protagonisti Julianne Moore e Clive Owen. Non certo un debutto sotto tono, insomma, per il pluripremiato autore di Tony Manero, Neruda ed Ema. La serie, disponibile da venerdì 4 giugno con i primi due episodi, seguiti da nuovi in uscita ogni venerdì, è tra le più attese del listino della tv via streaming, visto l’alto contenuto di nomi eccellenti.

«Larraín – ha raccontato al Washington Post Stephen King – era il regista perfetto per il progetto. Ha sempre avuto molte idee che non si discostavano dalla linea di fondo della storia, visivamente perfette, con una percezione più profonda. Io sono stato un occhio e lui l’altro. Credo sia giusto così: se hai davvero intenzione di avere successo in questo business, fai in modo che le persone che scegli abbiano talento per poi fare un passo indietro. Non avevo alcuna intenzione di guardargli alle spalle e giocherellare con le sue cose, se ci si fida, si lascia fare ad altri».

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Ma a spingere Larraín verso il piccolo schermo, più che una folgorazione sulla via dell’on demand, è stata la delusione nei confronti di un mondo, quello del cinema, che ha spinto l’acceleratore verso i blockbuster infarciti di supereroi, con relativi superpoteri, lasciando indietro tanti progetti dedicati a palati più fini.

«Perché – si è chiesto il regista – i cinema sono pieni di questi grandi film di supereroi? Che fine hanno fatto quei film che erano distribuiti e quei film che non sono stati acquistati dai distributori? È come un cimitero del cinema. È terribile. Sono preoccupato per quelle pellicole che non hanno un posto e meritano di esistere perché cambiano la cultura. È tutto molto inquietante».

Prodotti da Bad Robot Productions, casa di produzione di JJ Abrams,e Warner Bros. Television, gli episodi della serie sono stati scritti personalmente da Stephen King, una vera rarità per il mondo della tv.

Al centro del racconto di Lisey’s Story, un thriller personale e malinconico, c’è la vita di Lisey Landon (Julianne Moore) a due anni dalla morte del marito, il famoso romanziere Scott Landon (Clive Owen). Una serie di eventi inquietanti fanno in modo che la donna sia costretta ad affrontare i ricordi del suo matrimonio con Scott che ha deliberatamente rimosso dalla sua mente.

Julianne Moore Clive Owen
Julianne Moore Clive Owen

La domanda che la tormenta, torna a ripresentarsi: «Era reale o era solo la mia immaginazione?» Il passato trascina Lisey in un incubo, popolato da quei mostri che il marito aveva raccontato, ma che forse non erano solo frutto di una mente creativa.

Il gesto innocente di una moglie costretta a svuotare l’immenso studio del marito, con la sua quantità di libri e manoscritti, scatena non solo la reazione dei fan dell’autore, ma la spingono in un baratro tra ragione e follia.

Nel cast figurano anche Joan Allen, Jennifer Jason Leigh, Dane DeHaan, Ron Cephas Jones e Sung Kang.

Per Larraìn, i cui film Jackie e No sono stati nominati all‘Oscar, tornare dietro la macchina
da presa, dopo la lunga inattività causa Covid è stata una sorta di rinascita.

«Tutti avevamo voglia di tornare a lavorare – ha raccontato alla stampa statunitense -. Penso che il pubblico di tutto il mondo abbia bisogno di nuovo materiale da vedere e vivere. Non è possibile immaginare questo mondo senza cinema o televisione, la gente vuole rimanere in salute, ma anche continuare a vedere film e serie».