È sempre più sulla cresta dell’onda Lily Collins, e sempre in viaggio, dato che dopo Emily in Paris, con tanto di trasferta romana, è a Londra che sta vivendo una nuova avventura con Barcelona. Non è una battuta.
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Va bene, basta giocare. La notizia è che Lily Collins ha fatto il suo debutto a teatro, nel West End londinese, con una piece teatrale scritta da Bess Wohl e diretta da Lynette Linton che sarà in scena al Duke of York’s Theatre fino all’11 gennaio 2025. L’opera si chiama per l’appunto Barcelona, in cui Collins interpreta Irene, una turista americana arrivata nella città catalana per un addio al nubilato. Come può accadere in questi casi, si rischia di bere qualche bicchiere di troppo e perdersi negli occhi e nelle braccia di un affascinante forestiero. Come Manuel, elegante uomo d’affari che porta Irene nel suo piccolo appartamento. La passione da parte di Irene si spegne man mano che si abbassa il tasso alcolico, Manuel di contro sembra preoccupato da altro. Entrambi hanno in realtà qualcosa da cui fuggire e da nascondere. Riusciranno ad aiutarsi a vicenda in una notte a Barcelona.
Novanta minuti, atto unico, a dividere la scena con Lily Àlvaro Morte, noto al grande pubblico come Il Professore nella serie Netflix La casa di carta. Una coppia bene affiatata, che passa con facilità dalla commedia, a tratti quasi slapstick, al dramma condito da atmosfere dalle non poche sfumature noir. Si parla di Storia recente in Barcelona, e dolorosa, e si riflette sulle scelte che le convenzioni della società contemporanea costringe a fare per essere accettati da un consorzio definito civile.
L’artista nota anche come Emily se la cava bene, continuando a cavalcare l’onda del successo della serie che tanta popolarità le ha dato e attorno a cui sta montando un caso diplomatico, vista la possibilità che la protagonista possa trasferirsi a Roma. Collins si mette coraggiosamente in gioco, da una parte, dall’altra lo fa in una situazione a suo modo sicura, dato che la provenienza di entrambi i protagonisti della piéce dall’universo Netflix permette alla produzione, tra cui figura anche la Bad Robot Live di J.J. Abrams (insieme al colosso ATG e a Gavin Kalin, istituzioni del West End) di poter contare su un allargamento considerevole del target. Un intreccio tra palcoscenico e piattaforma già sperimentato alla fine del 2023 con Stranger Things: The First Shadow, prequel della serie e di fatto raccordo abbastanza fondamentale per comprendere la quarta e la futura quinta stagione. Risultato: da un anno in cartellone e per il momento nessuna notizia di chiusura dello spettacolo.
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Barcelona è una piece equilibrata nella scrittura, agile nella messa in scena, agevole per gli attori, con Lily Collins che se la cava meglio del collega maschio. Noi l’abbiamo vista dopo pochi giorni dal debutto e c’era ancora un po’ di rigidità in apertura, ma dopo dieci minuti, man mano che il suo personaggio si svela e non è più soltanto una texana ubriaca, si è sciolta, dimostrando che anche in teatro può dire la sua. A dire il vero, sarebbe una perfetta Eliza Dolittle in My Fair Lady.
Meno convincente Àlvaro Morte, bravo comunque, ma soprattutto nei momenti drammatici prende la paga dalla partner sul palco.
Molto bello l’impianto scenico, semplice ma molto efficace e funzionale, che permette agli attori uno sfruttamento totale dello spazio senza farli mai uscire dal palco. Complimenti a Frank Bradshaw, vincitore di un Olivier Award per Blues for an Alabama Sky.
Insomma, se passate da Londra, una tappa al Duke of York’s Theatre per Barcelona vale la pena. Novanta minuti di buon teatro, e alla fine siete in tempo per una pinta a Covent Garden.
Biglietti a partire da 25£, per le prenotazioni: https://barcelonatheplay.com/ticket-information/