“Un film che mette insieme più elementi” lo ha definito la sua regista, Charlotte Wells, che accompagnando Aftersun all’anteprima italiana offerta da Alice nella Città ne ha spiegato anche l’origine. “Una delle prime suggestioni per la storia mi è arrivata da una mia foto a cinque anni – racconta. – Ho usato i miei ricordi sulla relazione con mio padre”.
Attesa sul palco della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco Della Musica – Ennio Morricone, la trentacinquenne esordiente scozzese avrebbe dovuto essere accompagnata dal suo protagonista. Ma i fan di Paul Mescal (Normal People, La figlia oscura) hanno dovuto accontentarsi del video messaggio mandato in sua sostituzione, dopo la conferma che non sarebbe stato sul Red Carpet per motivi personali.
Prossimamente disponibile su MUBI, questa storia “sulla memoria, ma anche di formazione, che unisce gioia e malinconia” – come dice ancora la regista – è una straordinaria ed emozionante Opera Prima nella quale si intrecciano uno speranzoso racconto Coming of Age e uno struggente e intimo ritratto di famiglia che lascia un’impronta indelebile.
Un riassunto della serata di ieri (Alice nella Città)
Aftersun di Charlotte Wells ha vinto il Premio della Giuria “French Touch” alla Settimana della Critica del Festival di Cannes 2022
Sinossi:
In una località di villeggiatura in Turchia alla fine degli anni ’90, l’undicenne Sophie (Frankie Corio) fa tesoro del raro tempo trascorso insieme all’amorevole e idealizzato padre Calum (Paul Mescal, vincitore del BAFTA per Normal People). Mentre l’adolescenza di Sophie prende piede, Calum cerca di nasconderle la sua lotta contro il peso della vita al di fuori della paternità.
Vent’anni dopo, i teneri ricordi dell’ultima vacanza di padre e figlia diventano un ritratto potente e straziante del loro rapporto, mentre Sophie cerca di riconciliare il padre che conosceva con l’uomo che non ha mai conosciuto.
