Festa del Cinema di Roma 2023, Greta Scarano con Dave Stewart in Who to Love

L'ex Eurythmics e l'attrice presentano il film Who to Love di Giorgio Testi

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Who to Love Greta Scarano

Dura mezz’ora il Who to Love di Giorgio Testi ospitato dalla sezione Freestyle della Festa del Cinema di Roma 2023, un progetto che però arriva da lontano e che nasce tre anni fa da un colpo di fulmine reso possibile da Gomorra – la serie, come racconta il regista stesso (in passato dietro show e riprese live dei concerti di Blur, Oasis, Sting e i Rolling Stones). Accompagnato dai Mokadelic, Greta Scarano e Dave Stewart, storico fondatore degli Eurythmics con Annie Lennox. Il musicista inglese, da tempo anche produttore cinematografico, cita addirittura i Pink Floyd dal palco dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e sullo schermo canta insieme all’attrice italiana.

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Una moderna opera rock dal forte impatto emotivo che indaga nelle pieghe più profonde dell’animo umano attraverso una narrazione fatta di musica, ricordi e incubi che si intrecciano in un viaggio alienante. Quello di Adalyn (Scarano), una cantante che tenta di superare ansia e solitudine attraverso l’alcol e le droghe e che si trova sbalzata in uno stato di dissociazione proprio durante un concerto televisivo dal vivo.

 

Who to Love Dave Stewart
Dave Stewart

Sono entrato nel progetto quando già stavamo lavorando alla musica da mesi, ma il progetto nasce durante la pandemia, tre anni fa. Quando Dave era alle Bahamas e ha contattato i Mokadelic via Instagram perché si era innamorato della colonna sonora di Gomorra – rompe il ghiaccio Giorgio Testi. – Da lì hanno iniziato a scriversi e lui ha chiesto loro dei demo sui quali scrivere, poi per l’esigenza di avere una voce femminile hanno coinvolto Greta, e solo poi anche me, quando Luca Novelli ha fatto il mio nome a Dave. Era l’ottobre di due anni fa. Ma abbiamo girato a Cinecittà molto tempo dopo, in due giorni, quello che poi è diventato il film, che è l’estensione visiva di quanto realizzato da loro a livello sonoro in un vero concept album omonimo, di prossima uscita.

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Come è nata questa collaborazione?

Dave Stewart: Sono una persona attratta soprattutto dalle atmosfere, e quando ho sentito la musica dei Mokadelic, vedendo Gomorra, ho trovato una atmosfera unica, che mi faceva pensare ai Pink Floyd. Era strano, ma ho capito che anche loro sono tipi parecchio strani e fanno esattamente quel che vogliono. Per questo volevo scrivere una canzone sulla loro musica e siccome ho sempre, subito, immagini legate alla musica, avevo immaginato tutto il video, surreale, con lei che cammina, che esce dalla stanza e un forte senso di estraneità. Avevamo bisogno di una attrice che lo portasse in scena, improvvisare, ed è stato Luca a consigliarmi Greta. Allora abbiamo iniziato a pensare a piccole storie, alla storia di qualcuno che vive una profonda ansia, un disturbo dissociativo. Ho chiesto se potesse rappresentare questo processo di dissociazione, e lei mi ha detto di stare tranquillo. Quando ci siamo incontrati mi ha portato altre idee interessanti, con Giorgio abbiamo buttato giù la storia e siamo andati avanti velocemente. Era chiaro che non sarebbe stato un piccolo corto, è diventato sempre più lungo e ora mi ritrovo qui. Mi chiedo come ci sono arrivato anche io…

A cantare con Greta Scarano e, forse, parlare di speranza?

Avevo detto a Greta che sarebbe stato fantastico se avesse cantato in italiano alcuni versi, anche se era complesso riuscirci, lavorando a testi e musiche a distanza. Lei ha trovato il modo migliore per scriverlo in italiano, facendone una traduzione poetica, ne ha sentito il ritmo, il significato, e credo abbia trovato la soluzione giusta che ci ha fatto decidere di cantare insieme quella canzone. Quello che volevo dire è che l’amore rimane e che oltre la speranza, c’è solo la speranza. Tutto continua, nonostante le guerre che vediamo scatenarsi mentre in altre parti del mondo le persone non se ne accorgono nemmeno, è sempre successo. La maggior parte delle persone vogliono vivere la loro vita, crescere i figli, ma ci sono persone straordinarie che ho conosciuto facendo tour per Grenpeace e Amnesty e credo che la speranza sia nelle persone, sempre.

Who to Love Greta Scarano

Dicci di più di questa canzone…

L’abbiamo registrata a casa di Luca Novelli. Dave mi aveva proposto di cantare in italiano e mi sembrava una cosa molto bella per il progetto,  così gli ho portato una traduzione che mi è venuta completamente naturale, basata sui suoi testi e musica. L’ho cantata in un attimo. È venuta istintivamente e spontaneamente, come tutto il progetto, secondo me è questa la sua anima.

E chi è Adalyn, questa donna spaesata che vive diverse realtà?

È un personaggio, come anche il progetto, sul quale è impossibile mettere una etichetta. Qualcosa di unico, sin dalla sua genesi e la sua evoluzione. Adalyn nasce dalle suggestioni di Dave, dalla sua voglia di raccontare una donna che ha una esperienza di dissociazione proprio perché è un essere artistico, fragile, sensibile, assalita dalle sue stesse emozioni, che non sa controllare. Vive in un mondo artistico che la sottrae alla realtà e ci piaceva tantissimo raccontare come tutto fa parte dello stesso concetto, di come viene percepito il tempo, anche da questa artista che non riesce a riconquistare la razionalità e affronta il viaggio quasi perdendo coscienza.