“DOPO L’AMORE”, FARE I CONTI CON LA FAMIGLIA

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Come saldare i conti quando l’amore finisce? Solo i figli lo sanno. Dopo due film ispirati a fatti di cronaca, come À Perdre la Raison e Les Chevaliers Blancs, ritorna al cinema degli inizi il regista belga che esordì con Folie privée nel 2004, storia di una separazione da cui non riesce a liberarsi. L’economie du couple, dal titolo italiano Dopo l’amore, in arrivo il 24 novembre in Italia, riprende il fil rouge di Joachim Lafosse: l’economia della famiglia tra vecchi rancori, figli da dividersi e conti da rifare. Così Bérénice Bejo e Cédric Kahn salgono sul palco di un dramma intimo, a volte teatrale, che sfoglia tutte le sfumature dei sentimenti, dalll’amore all’odio a suon di urla e porte sbattute. 

La storia è quella che tutti già conosciamo e che ogni tanto vediamo ripetersi. Marie et Boris si sono lasciati ma continuano a vivere insieme, alternando i giorni in cui occuparsi delle figlie. Una situazione imbarazzante che deriva dalla mancanza di alternative per Boris. L’appartamento lussuoso in cui vivono è di Marie, di famiglia benestante. L’oggetto di discussione è la cifra che Boris pretende di ottenere dalla separazione e che Marie gli rifiuta. L’economia di coppia, oltre i consigli degli avvocati, non ha una ricetta fissa. Allora provocazioni, minacce, insulti non si fermano neanche davanti alle figlie, inermi, costrette ad assistere, e che ingenuamente chiedono «allora possiamo andare in vacanza?»

Il dramma del divorzio e lo squallore del materialismo che spazza via qualsiasi briciola di sentimento fa ripensare anche a Proprietà privata, il film del 2006 in cui Lafosse mette in scena Luc e Pascale alle prese con un divorzio e il destino di una loro casa di campagna. Ma soprattutto Bérénice Bejo ci ricorda Il passato di Asghar Farhadi, in cui l’attrice francese interpretava lo stesso ruolo di giovane donna, dallo stesso nome Marie, in attesa del divorzio da Ahmad. Così, come in tutti i film di Lafosse anche Dopo l’amore degenera in tragedia ma forse, diversamente dai precedenti, un’altra conclusione è possibile.