MIA: AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DEL MERCATO INTERNAZIONALE DELL’AUDIOVISIVO

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Si terrà a Roma dal 16 al 20 ottobre, durante la Festa del Cinema, la prima edizione di MIA: Mercato Internazionale dell’Audiovisivo diretto da Lucia Milazzotto. Uno strumento di internazionalizzazione del settore cinematografico e televisivo italiano che ha presentato ieri a Roma il suo calendario

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Terme di Diocleziano, luogo in cui, insieme all’Hotel Boscolo Exedra, si terrà la prima edizione di MIA

«Un’avventura lunga e complessa ». Una dichiarazione di pancia quella del Direttore di MIA, Lucia Milazzotto per definire il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, brand dell’Anica e dell’ATP, prodotto insieme a Doc/it e Fondazione Cinema per Roma, che proprio ieri ha presentato il suo calendario nella cornice dell’Hotel Boscolo Exedra, che ospiterà insieme alle Terme di Diocleziano, dal 16 al 20 ottobre – durante la Festa del Cinema – la sua prima edizione. Un progetto che ha ricevuto la fiducia e il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico ed è promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e da Luce-Cinecittà. «MIA è uno strumento di valorizzazione, la cui nascita è peculiare. Un progetto collettivo con un’impostazione strategica data dal lavoro congiunto di produttori attivi e del Ministero dello Sviluppo il cui obiettivo è l’internazionalizzazione del settore cinematografico e televisivo italiano. Volevamo creare una piattaforma di mercato diversa da quelle solitamente frequentate dai maggiori operatori del settore » ha aggiunto poi la Milazzotto.

MIAInternazionalizzazione. Una parola chiave che risuona più e più volte durante la conferenza stampa, il motore attorno al quale si muove l’intero progetto, e che mira a riportare il nostro Paese al centro dell’industria audiovisiva europea e globale, offrendo, contemporaneamente, uno strumento di mercato innovativo per gli operatori più attivi del settore. «Con 1500 accreditati, di cui più della metà stranieri, oltre 300 buyers, 500 produttori e oltre 100 Sale Agents internazionali, abbiamo riportato l’attenzione verso il nostro Paese, in un momento dell’anno molto interessante, quasi come se di trattasse di un’anteprima del prossimo, adottando una formula particolare. MIA, infatti, lavora sull’innovazione, sulla convergenza tra cinema, tv e documentario. Si tratta di una piattaforma che racchiude una grande trasversalità ». Ma come realizzare concretamente quest’obiettivo mirato a cambiare il profilo della nostra industria audiovisiva? «Per incrementare l’internazionalizzazione puntiamo su tre punti: potenziare esportazione, coproduzione e l’industria stessa, tanto da costruire un mercato interessante per l’estero. Questo è possibile grazie ad una base di fiducia, realizzabile con un networking libero e guidato, con dei veri e propri tavoli di ragionamento tra i vari esponenti del settore che poi possono ridursi a conversazioni ancora più circoscritte ».

Non essere cattivo
“Non essere cattivo”

A differenza degli altri mercati del settore, Lucia Milazzotto sottolinea l’impronta incentrata al dialogo del suo MIA, concepito per riportare il confronto al centro stesso di quella che sì, è un’industria, ma pur sempre un’industria culturale, dove, al di là dei numeri e dei contratti, sono le opere stesse a dover riassumere il ruolo principale. «Con i MIA Talks abbiamo cambiato il formato classico del panel per incrementare l’interazione tra i top player del settore. Si tratta di una realtà meno simile ad un convegno, più lounge, e capace di creare spunti di conversazione. Inoltre miriamo ad un’esportazione maggiore dei nostri prodotti, ad una riflessione sulla sfida digitale e sulla bancabilità dei talenti. Non a caso con MIA News Cinema Network promuoviamo il mercato dei progetti cinematografici internazionali. Trenta lavori provenienti da tutto il mondo che a Roma cercheranno produttori minoritari » e aggiunge: «MIA è un formato informale e mirato a sostenere e potenziare le relazioni. Un luogo dove incontrarsi e condividere strategie per rafforzare le relazioni economiche. Una realtà non fieristica che offre a buyers e sellers una possibilità di incontro più semplice, caratterizzata da centodieci proiezioni in quattro giorni, di cui trentaquattro di queste sono anteprime di mercato ».

Tra i titoli presentati in calendario spiccano nomi importanti e recentissimi (non a caso non sono state scelte opere più “vecchie” di giugno 2015), sia italiani che esteri, tra i quali l’ultimo lavoro di Claudio Caligari, Non Essere cattivo, Io e lei di Maria Sole Tognazzi, The Childhood of a Leader di Brady Cobert o El Clan di Pablo Trabero. Ma MIA non si ferma qui e guarda alla serialità (da È arrivata la felicità e Due di noi di Ivan Cotroneo a Il giovane Montalbano), sempre più una fetta sostanziale dell’audiovisivo, e alla sua trasformazione e fruizione dovute ad Internet (grande assente Netflix, concentrato al lancio proprio in Italia e in Spagna), e al documentario, testimoniando concretamente quella trasversalità alla base del progetto. Il tutto incrementato da incontri, dibattiti, masterclass e conferenze suddivise tra MIA Cinema, MIA Tv Days, MIA Agora, MIA Italian Doc Screenings e MIA Talks, questi ultimi suddivisi tra Soft (animazione, gaming, distribuzione), Tv Day Soft Talks (rapporto creatività/ esportabilità, contenuti digitali, investimenti economici) e Country Focuses (su Italia, Belgio, Polonia, Cina, Iran, Pan- Asia e Cuba).

Manuela Santacatterina

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