“TOP OF THE LAKE”: UNA MINISERIE TUTTA DA VEDERE

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La miniserie drammatica diretta dal premio Oscar Jane Campion e ambientata tra i paesaggi suggestivi della Nuova Zelanda verte sulle indagini della tormentata detective Robin Griffin interpretata da Elisabeth Moss

Top of the lakeUna bambina da tratti orientali e dai lunghi capelli neri monta in sella alla sua bicicletta con indosso la divisa della scuola e lo zaino in spalla. Non è diretta in classe. Nel silenzio di strade vuote si dirige verso il lago di South Island. Determinata eppure apparentemente distante entra in acqua, cercando di lasciare andare il suo corpo. Il tentativo di suicidio fallisce ma porta alla luce il suo segreto. Tui, questo il nome della dodicenne, è incinta, terrorizzata per quella vita che cresce insieme a lei e lucidamente disperata al punto di tentare di uccidersi. Chiusa in un silenzio impenetrabile decide di fuggire, lasciando dietro di sé un padre violento, a capo del traffico di droga della zona insieme ai suoi fratellastri drughi. Ad indagare sulla sua scomparsa la detective Robin Griffin, di base a Sidney ma in città per accudire la madre malata terminale, specializzata in casi che riguardano minori, costretta non solo a confrontarsi con un crimine così atroce ma anche con i traumatici fantasmi di un passato che torna ad infestare i suoi pensieri.

Top of the lakePresentata al Sundance Film Festival del 2013, Top of the Lake, è la miniserie scritta dal premio Oscar Jane Campion con Gerard Lee e diretta dalla stessa regista insieme a Garth Davis. I sette episodi che compongono questa prima intensa stagione sembrano racchiudere l’universo tematico del cinema della Campion, dove il femminile è centrale e portatore di vita in contrapposizione ad un maschile corrotto e vizioso. Elizabeth Moss, la Peggy Olsen di Mad Man, interpreta Robin Griffin, apparentemente sempre sul punto di sbriciolarsi, fragile, tormentata ma anche determinata e testarda. Un personaggio femminile che tanto ricorda un’altra detective del piccolo schermo, la Sarah Linden della versione americana di The Killing. E proprio con la serie della AMC, Top of the Lake ha un altro punto in comune, quello di fare dell’ambientazione un elemento narrativo dominante. L’atmosfera suggestiva, magnetica, dai risvolti inquietanti dei paesaggi della Nuova Zelanda, con i suoi contorni incontaminati e puri, da un lato, sottolinea ancor di più la corruzione morale che attanaglia parte della comunità di Laketop e dall’altro si allinea con la purezza e la forza morale della piccola Tui. Aspettando la seconda stagione, che segnerà l’esordio in una serie tv di Nicole Kidman, questo primo capitolo di Top of the Lake, tra comunità matriarcali, immoralità, sottotrame ed una natura partecipe, stupisce per l’attenzione estetica dell’immagine unita alle tensione narrativa costante.

PERCHÉ VEDERLO: Per la regia raffinata di Jane Campion, capace di creare un’atmosfera tra l’incantevole e il minaccioso sfruttando l’ambientazione come elemento narrativo. Per le interpretazioni di un cast ricco di talenti, da Elisabeth Moss ad Holly Hunter, passando per Thomas M. Wright e Peter Mullan.

Manuela Santacatterina