All’asta i ricordi di Henry Winkler, dal giubbotto di Fonzie a Scream

Icone cinematografiche e oggetti di culto in vendita online, al miglior offerente

0

Dopo le auto di Mad Max e la pistola di James Bond, un’altro pezzo del nostro immaginario cinematografico e televisivo finisce all’asta. Stavolta è Henry Winkler a scegliere di mettere in vendita alcuni degli oggetti di culto più famosi della sua storia, come il giubbotto di Fonzie o la sua amata motocicletta degli anni di Happy Days.

Anche Henry Winkler tra i camei del video animato di The French Dispatch

Un’occasione più unica che rara di assicurarsi delle vere icone cinematografiche, che possiamo annoverare nella lista delle conseguenze positive della pandemia di Covid-19, stando a quanto dichiarato dallo stesso interprete di tanti film da lui stessi citati, da Scream e Waterboy:

“Durante la pandemia ho voluto fare delle grandi pulizie di primavera, se non fosse per il fatto che sono durate un anno e mezzo – ha dichiarato l’attore. – Ho trovato 27 scatole, e quelle scatole erano piene di cimeli da Happy Days a Waterboy a Scream… Dal libro degli schemi di Waterboy a due maschere di Scream rovinate che la crew mi aveva dato perché non sarebbero state riutilizzate”.

Oltre ovviamente alla iconica giacca di pelle che abbiamo imparato ad amare, subendone il fascino al pari di un qualsiasi Ron Howard, e la motocicletta dalla quale pensavamo non si sarebbe mai separato, una Triumph Trophy 500 Custom del 1949. Un’accoppiata – completata da t-shirt bianca d’ordinanza e stivali da biker, e un paio di tute da meccanico indossate nella sitcom – che già pare avere una valutazione di circa 70.000 dollari.

Pat Morita fu scartato al casting di The Karate Kid a causa di Happy Days

Considerato che una delle giacche di pelle è allo Smithsonian Museum e una Henry Winkler ha intenzione di conservarla per sempre, potrebbe essere davvero un’occasione unica. Almeno per chi riuscirà ad assicurarsi qualcuno dei lotti messi in vendita per beneficenza l’8 dicembre al Bonhams di Los Angeles, e il ricavato dei quali sosterrà – almeno in parte – l’organizzazione no profit This Is About Humanity, co-fondata dalla figlia di Henry, Zoe.