Belli Ciao, Pio e Amedeo contro il neoliberismo: “ci piace spiazzare”

I due comici promettono un altro film e nuove polemiche

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Pio e Amedeo

Estremi, eccessivi e volutamente sgradevoli, Pio e Amedeo hanno raggiunto il successo televisivo con trasmissioni come Emigratis e Felicissima sera, facendo del politicamente scorretto una cifra stilistica. Che nel loro ultimo Belli Ciao cambia quasi completamente. Grazie alla mano di Gennaro Nunziante (Il vegetale e quasi tutti i film di Checco Zalone), che dopo Amici come noi e la porzione di Ma tu di che segno 6? del 2014, li dirige nel film di Capodanno che Vision Distribution porterà in 500 sale a partire dal 1 gennaio 2022.

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“In televisione cerchiamo di rieducare la gente alla leggerezza – dice Amedeo Grieco. – Nel film non siamo quelli che ci si aspetterebbe, e grazie a Gennaro, ché altrimenti ci saremmo schiantati facendo un film di battute”. Niente scorrettezze, dunque, ma il tentativo di aprire gli occhi sulla ricerca ossessiva del successo. Anche se, per usare le parole di Pio D’Antini, si può parlare di “correttezza fino a un certo punto, visto che nel film trattiamo i meridionali come alcolisti anonimi”. “Ci piace spiazzare” conferma l’amico, riferendosi a “chi si aspettava che esagerassimo sempre di più”.

“Nei primi giorni provavamo spesso la parolaccia in più e lui ci redarguiva, – dice Amedeo del regista. – Io avevo paura di fare qualcosa di asettico, che il pubblico non ci riconoscesse, ma alla fine ha avuto ragione lui, pure se è di Bari. E mi pesa ammetterlo”. “E’ stato molto bravo a non snaturarci, – conferma Pio, rassicurante. – E’ stato difficile inserire delle battute nel film, ma ci sono”.

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L’ennesimo scontro tra Sud e Nord? Niente affatto, come spiega lo stesso Nunziante, in collegamento dalla propria abitazione, dove si trova in quarantena per un contatto registrato. “Non è più questione di Sud o Nord, ma di un modello di sviluppo neoliberista – dice. – Che seguiamo in modo quasi scimmiesco e che ci viene imposto a reti unificate. Ma questa corsa al consumo, è totalmente effimera. E’ un paradigma che deve cambiare”.

Belli Ciao, Pio e Amedeo

“Anche fare questo mestiere è sopravvalutato – provoca Amedeo. – Gli artisti in genere si ergono a salvatori della patria, ma il nostro mestiere è effimero, come il successo. Quel che apprezzo di Pio è proprio che riusciamo a condividere questa consapevolezza: Oggi ci siamo, magari domani no, ma va bene lo stesso. Ci godiamo il momento. “Non pensare che ora io dica qualcosa di buono su di te”, scherza Pio, svelando quale sia la qualità che preferisce del collega: “forse il profumo, che gli ho regalato io!”.

Il discorso volge poi ai social, dove si erano già scontrati con Fedez, e all’ironia sugli influencer, ossessionati dalle ‘Stories’. “Anche noi usiamo i social, ma per prendere in giro gli altri devi prima prendere in giro te stesso”, dice Pio. E Amedeo: “Ci sono persone che vanno al ristorante per fare un video, ma solo al dolce, che è quello che costa meno. Poi scrivono che è stata una gran cena per rivendicare uno status che non esiste. E’ emblematico di come la cultura dell’apparire ci stia sopraffacendo. Si vive per il consenso… a scapito della verità”.

In chiusura, la promessa di un nuovo programma, e non solo. Ci sarà una seconda edizione del loro Felicissima Sera e stanno già pensando al prossimo film, “ma prima vediamo come andrà questo”. “Non vogliamo altri progetti, – ribadisce Amedeo. – Torneremo in tv, ma prima un’altra cosa, che non si può dire. Sarà in primavera, e farà molto discutere, più di Felicissima Sera”.

Belli Ciao, Pio e Amedeo