“Boom!”: Jazz e cinema italiano nella nuova compilation CAM Sugar

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CAM Sugar annuncia la pubblicazione di Boom! Italian Jazz Soundtrack at Their Finest (1959-1969), la prima compilation dedicata al jazz che ha accompagnato il cinema italiano negli anni Sessanta. Una raccolta preziosa con 11 inediti e 9 brani per la prima volta in vinile realizzata dalla label cult che ha il più ricco e rappresentativo catalogo italiano di musica per il cinema. La compilation coglie il suono finora inesplorato del jazz italiano durante gli anni della Dolce Vita. L’artwork e il poster sono curati da Luca Barcellona, calligrafo di fama mondiale.

Il disco sarà disponibile dal 29 aprile, in occasione dell’International Jazz Day, in doppio vinile, CD e digitale.

Musiche che hanno creato l’atmosfera di film amatissimi come La voglia matta, Il vedovo, Il sorpasso, L’audace colpo dei soliti ignoti ma anche perle inedite o nascoste tra pellicole sconosciute o addirittura mai uscite o in b-movie. BOOM! contiene brani di compositori come Luis Bacalov, Luiz Bonfà, Gianni Ferrio, Ennio Morricone, Carlo Rustichelli, Armando Trovajoli, Piero Umiliani interpretati da geniali solisti come Gato Barbieri, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Gegè Munari, Nora Orlandi, Alessandro Alessandroni e l’inarrivabile Chet Baker che conferisce il suo prezioso sigillo alla compilation.

LE 33 TRACCE DELL’ALBUM

Piazza Esedra, Roma, maggio 1944. La città eterna non è stata ancora liberata dalle forze alleate ma un gruppo di tredici elementi sta suonando illegalmente sotto la direzione di un giovane compositore, Piero Piccioni. Si chiamano Orchestra 013 e il genere musicale che stanno eseguendo è il jazz: un tipo di musica bandito dal regime fascista perché non ha niente a che fare con la cultura italiana. Mussolini ignora che quella musica negli anni successivi troverà proprio in Italia una fucina ineguagliabile di talenti sia in termini di qualità che di innovazione portando ad un legame unico tra il jazz e l’età d’oro del nostro cinema.

All’indomani della Liberazione, nelle principali città italiane, cominciano a spuntare gli Hot club, locali che offrono un palcoscenico fondamentale per un’intera generazione di musicisti e compositori che sta per nascere.

È di questa atmosfera che si compone BOOM – Italian Jazz Soundtracks at their Finest (1959-1969), una testimonianza fondamentale di una stagione senza precedenti che aggiunge un nuovo capitolo alla storia di CAM Sugar.

La partenza di BOOM è Notte in Algeria da I piaceri proibiti di Raffaele Andreassi (1963), omaggio a A Night In Tunisia di Dizzy Gillespie, punto di riferimento musicale di Piero Umiliani, autore del brano: un bebop veloce ed energico eseguito da una big band per il film appartenente al genere dei “mondo movies”, con una sezione di ottoni cui prendono parte il sassofonista Gianni Basso e il trombettista Oscar Valdambrini, due tra i solisti più acclamati nella storia del jazz italiano.

Ma Umiliani è soprattutto l’autore di Tensione, da L’audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy (1959): un contrabbasso, un gong dal sapore orientale suonato in modo frenetico e la tromba di Chet Baker con l’assolo più celebre del cinema italiano definiscono la freschezza del nuovo sound. La leggenda narra che Baker abbia incontrato casualmente Umiliani negli studi di Cinecittà; il compositore fiorentino non ci pensò due volte e coinvolse il trombettista nella session per la colonna sonora su cui stava lavorando.

Umiliani è anche l’autore di Il nero dall’omonimo film di Giovanni Vento (1967) con il leggendario sax di Gato Barbieri per un film girato con attori non professionisti che non riuscì ad ottenere una distribuzione nonostante fosse stato presentato al Festival del Cinema di Berlino e catturasse con lungimiranza i temi del razzismo.

In BOOM Umiliani compare anche in Milano Blues, tratto da un film poco noto ad episodi Bianco, Rosso, Giallo, Rosa di Massimo Mida (1964) interpretato da Anita Ekberg, e In fondo alla notte, da Una bella grinta di Giuliano Montaldo (1965) con Renato Salvatori nei panni di un imprenditore tormentato dai costanti fallimenti, una delle opere più significative dell’intero jazz italiano degli anni Sessanta con la presenza di una serie di eccezionali solisti, tra cui Gato Barbieri al sax, Gegè Munari alla batteria, Enrico Rava alla tromba e Franco D’Andrea al pianoforte.

Il rapporto tra il jazz e il cinema italiano è soprattutto fatto di incontri che si intrecciano freneticamente. Ennio Morricone, che aveva aiutato Gato Barbieri a trovare i primi lavori in Italia, compare in Agosto Jazz, da La Voglia Matta di Luciano Salce (1962), un ritmo sognante dal tocco estivo e mediterraneo, caratterizzato da un assolo di pianoforte e una forte linea di temi melodici, ideale per accompagnare la commedia agrodolce sulla frustrazione di sentimenti non corrisposti tra Ugo Tognazzi e Catherine Spaak in un paese in cui il boom rappresentava l’illusione in cui tutto era possibile.

Morricone è arrangiatore e direttore d’orchestra non accreditato dell’intera colonna sonora, secondo una meticolosa ricostruzione emersa dalle ricerche effettuate negli archivi CAM Sugar, di Le ore dell’amore (1963), film sui rapporti al di fuori del matrimonio, in cui spicca la bossa nova del brano Coppia in crisi suonato dal chitarrista e leggenda della musica brasiliana Luiz Bonfà.

Nel viaggio di BOOM! anche l’indimenticabile Jumping di Armando Trovajoli contenuto nella musica de Il vedovo di Dino Risi (1959), uno dei film più rappresentativi e significativi della commedia italiana con l’esaltante performance di Alberto Sordi e Franca Valeri. La partitura di Trovajoli è una delle prime del nostro cinema interamente concepita come un coerente album jazz. Trovajoli è anche l’autore di Giallo club da Chiamate 22-22, Tenente Sheridan di Giorgio Bianchi (1960), film noir con il celeberrimo detective della tv italiana di allora.

Una pepita sorprendentemente inedita ritrovata negli archivi CAM Sugar è la leggendaria colonna sonora del Sorpasso di Dino Risi (1962) tra i film italiani più conosciuti al mondo, con la musica di Riz Ortolani centrata sul vibrafono in primo piano.

Piero Piccioni è l’autore di Your smile da 3 notti d’amore, film a episodi (1964), interpretato da Catherine Spaak: una partitura sofisticata e dinamica che accompagna i movimenti inquieti della 19enne attrice catturando perfettamente l’atmosfera giocosa degli anni ’60 e il suo ottimismo garantito dall’illusoria prosperità economica.

Il premio Oscar Luis Bacalov è l’autore del brano tratto dall’horror psicologico La strega in amore di Damiano Damiani con Rosanna Schiaffino e Gian Maria Volonté (1966), con un trio guidato dall’affascinante voce di Nora Orlandi, un capolavoro salvato dall’oblio, dove ritmi afro-cubani e sperimentali si fondono con il jazz.

Carlo Rustichelli è l’autore di 3 brani contenuti nella raccolta: Sexy Lucy da Assicurasi vergine di Giorgio Bianchi (1967), film interpretato da Romina Power; Allegre notti da Letti sbagliati di Steno, una traccia lounge che mostra come il jazz sia stato utilizzato anche per accompagnare scene sexy spesso in situazioni comiche con protagonisti alcuni dei beniamini più acclamati del cinema italiano dell’epoca come Raimondo VianelloFranco Franchi e Ciccio Ingrassia; e Night blues da Gli imbroglioni di Lucio Fulci  (1963) in cui compare il Quartetto Caravels, il primo gruppo vocale guidato da Alessandro Alessandroni prima di mettere insieme i Cantori Moderni che definirono il suono del cinema italiano negli anni ’60 e ’70, tra cui molti spaghetti western.

Ma BOOM! pullula di lampi di genialità anche in quelli che possono apparire a prima vista brani minori: basti pensare a Gangsters dal film Bersaglio mobile di Sergio Corbucci (1967) composta da Ivan Vandor, che aveva suonato anche con il gruppo sperimentale di Morricone, Nuova Consonanza. O a Gardenia di Marcello Gigante da Sedia elettrica di Demofilo Fidani (1969), b-movie ambientato nell’America dei gangster degli anni ’30/’40 e definita dall’inconfondibile voce di Nora Orlandi, l’unica compositrice femminile di colonne sonore del cinema italiano degli anni ’60 e ’70 con uno stile ispirato a quello di Ella Fitzgerald.

La versione vocale di questo brano è la ghost track della versione cd di BOOM! che si conclude con Dea di un sogno di Piero Piccioni da Un tentativo sentimentale di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa (1963) con la struggente tromba di Nunzio Rotondo, figura chiave del jazz italiano degli anni ’50 e ’60.