Carla, Alessandra Mastronardi: “Ho preso lezioni di danza via Zoom durante il lockdown”

L'attrice ha raccontato com'è stato calarsi nei panni dell'étoile, icona della danza mondiale

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Arriva in prima serata su Rai1, dopo essere passato al cinema come evento speciale l’8, 9 e 10 novembre, Carla, il film sulla vita dell’etoile Carla Fracci, interpretata da Alessandra Mastronardi.

Liberamente ispirato all’autobiografia di Carla Fracci “Passo dopo passo – La mia storia” e realizzato con la consulenza diretta della stessa Fracci, del marito Beppe Menegatti e della loro collaboratrice storica Luisa Graziadei, il film ripercorre il percorso umano e professionale di un’icona della danza mondiale, universalmente riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo e definita nel 1981 dal New York Times “prima ballerina assoluta”. Le riprese si sono svolte in piena pandemia con la presenza sul set della stessa Carla Fracci e, per la prima volta, il Teatro alla Scala di Milano si è aperto a un set cinematografico.

Carla, guarda qua il trailer

“La forza di questo film sta nel fatto che non cerca di raccontare una lista di eventi, ma la verità di un’emozione che ha costruito una carriera come quella di Carla Fracci” ha dichiarato il regista Emanuele Imbucci.

“È stata un’emozione indescrivibile e irripetibile. Non avevo mai indossato le scarpette da danza classica” ha raccontato la protagonista Alessandra Mastronardi – “Ogni scena che giravo, ogni emozione, era per lei. Il più grande rammarico è che non sia riuscita a vederlo. Siamo stati abituati a vederla leggera, col sorriso mentre balla, ma non abbiamo mai visto le sue lacrime, la forza, le cadute e le ferite sui piedi. Nel film volevamo mostrare quello, la sua vita vera”.

Una grandissima emozione, ammette l’attrice, è stata disporre della sua presenza sul set: “Mentre noi ballavamo sul palco, lei era dietro le quinte. Normalmente una troupe televisiva fa tanto rumore, ma quando lei è arrivata sul set si è sentito un silenzio referenziale.”

Fondamentale l’apporto fornitole dalla Fracci: “Ci siamo sentite prima in videochiamata, le chiesi che tipo di messaggio voleva che venisse fuori dal film e che tipo di accento voleva che calcassi. Le ho fatto mille domande: ricordo che il regista, Emanuele Imbucci, gesticolava per dirmi: «Meno, meno!». Avevo un’ansia da prestazione incredibile, e ce l’ho tutt’ora. Volevo che fosse fiera del messaggio che stavamo mandando attraverso la sua storia”.

Per calarsi nella parte e somigliare alla grande étoile, Alessandra Mastronardi si è dovuta allenare fisicamente e studiare approfonditamente il mondo della danza (cosa che in realtà aveva già potuto fare anni fa con il film Non smettere di sognare). Essendo il progetto slittato più volte a causa della pandemia, l’attrice si è dovuta arrangiare con lezioni di danza via Zoom all’estero, dove – ammette – ha usato una sedia o l’asse da stiro come sbarra. Qui un’estratto dell’intervista a Io Donna:

Durante la pandemia il progetto è slittato più volte e la mia insegnante, Paola Lizza, mi ha dato lezioni di danza classica su Zoom da Londra mentre giravo un film a Budapest: attaccata a una sedia o all’asse da stiro facevo finta che fossero la mia sbarra! Ovviamente poi per i balletti più complicati ho avuto una controfigura, l’étoile dell’Opera di Roma, Susanna Salvi.